«Ne ho fatti sette: il re degli autogol sono io»

«Ne ho fatti sette: il re degli autogol sono io»

Nella divertente (per non dire altro) polemichetta fra «Farefuturo», il sito intellettualoide di Fini, lo stesso Fini e il nostro direttore Feltri sul tema: «Chi è il vero re degli autogol» (nel calcio e in politica) Genova non se ne sta proprio in disparte. Perché il vero «re degli autogol» non è (come diceva sbagliando «Farefuturo») Niccolai, ma bensì il genovese Armando Ferroni che di autogol in dieci anni di attività calcistica ne ha accantonati ben sette (sei Niccolai).
Allora eccolo con noi Armando il «castigatore» dei suoi portieri. Oggi è responsabile della categoria «allievi» del Genoa, è stato per cinque anni difensore rossoblù con Franco Scoglio e Bagnoli, ha contribuito ai due anni felicissimi di Spinelli: quarto posto e semifinale in Europa. Insomma: uno che ha sempre fatto molto bene, anche se ogni tanto si è guardato... poco alle spalle».
Andiamo con ordine, Ferroni: il primo autogol quando?
«Fu nella Fiorentina. Con i viola ho giocato fino all’84. In porta avevo un grandissimo, Giovanni Galli. Fu un Fiorentina-Juventus, la testata classica, la palla nell’angolo. Ma fu questo l’unico gesto clamoroso. Gli altri furono solo deviazioni...».
Li ricordiamo?
«I più significativi li feci sempre con la Fiorentina, mai col Genoa. Ricordo ad esempio un Fiorentina-Sampdoria. Giocavo contro mio fratello Mauro, che alla fine mi abbracciò molto contento, per lui».
E ancora?
«Un altro a Milano contro l’Inter: Bagni tirò fortissimo e, come spesso accade, misi il solito piede... deviazione e autogol».
Ma tu sapevi che hai fatto più autogol di Niccolai, considerato il simbolo del... suicidio calcistico?
«No, la cosa mi diverte. Però debbo dire che Niccolai faceva dei signori-autogol, sempre di testa e nell’angolino dove il portiere non poteva arrivare. Un vero cesellatore».
Un bel record il tuo (anche se insieme ad altri con sette autoreti da Ferri, ad Apolloni, a Baresi, a Morini). Ti dovrebbero dare una targa...
«È vero. Oggi, invece, danno i gol anche se deviati, agli avversari: non esiste più l’autogol. Forse è giusto così».
Hai sentito della polemica fra Fini e Feltri: che ne dici? Feltri come Niccolai?
«Direi Feltri come Ferroni, semmai. Ma credo siano tutte “trovate” care al pettegolezzo. Fini è un grande politico, Feltri un grande giornalista. Gli autogol non sono da loro».
Dicono oggi che il Genoa di Bagnoli assomigli a questo di Gasperini, sei d’accordo?
«Certi paragoni sono improponibili. Altre epoche, altri giocatori, altre tecniche di preparazione, altri allenatori.

Dico solo che il Genoa è una gran bella squadra, che si è assestata nel novero delle migliori e resiste in zone alte».
Come mai nel Genoa non hai mai fatto autogol?
«Non lo. Forse avevo portieri che stavano molto attenti alle mie mosse... conoscendomi!».

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