I faraoni fanno valigie e scatoloni e si preparano a traslocare. Uno straordinario successo quello di «Nefer, la donna nellantico Egitto» che ha totalizzato 1.200 presenze in media al giorno per un totale di 40mila biglietti staccati in solo 45 giorni, che andrà confluire nelle casse dellamministrazione di Torino.
Dopo le polemiche tra lassessore alla cultura Vittorio Sgarbi e la fondazione culturale DNArt, organizzatrice della mostra in stretta collaborazione con la Fondazione Museo Egizio di Torino, prima per la data di chiusura dellesposizione a Palazzo Reale poi sulle biglietterie e sul costo dei biglietti, gli organizzatori hanno deciso di interrompere le trattative per prorogare la mostra fino al 9 aprile e chiudere il capitolo Milano, almeno per un po.
La mostra, che si è attestata prima nella classifica nazionale per il numero di visitatori, chiuderà il 25 marzo, come stabilito dallassessorato, per inaugurare in pompa magna a Torino già il 5 aprile, ospitata gratuitamente a palazzo Cavour fino al 1° luglio. Non sarà solo Torino a beneficiare di quella che il direttore del Kunsthistorisches Museum di Vienna, Wilfred Seiple, ha definito «la più bella mostra sulla donna nellantico Egitto degli ultimi ventanni», perché Nefer «ha già visto in concreto linteresse di importanti capitali europee - come racconta Riccardo Bertollini, presidente della fondazione DNArt - tra cui Barcellona, Vienna, Bruxelles, puntando a raggiungere per il 2008 anche san Pietroburgo e New York».
«Chiudiamo questa bella avventura - è il commento di Elena Fontanella, che insieme a Elvira Amicone ha curato lesposizione che si snoda attraverso 200 reperti archeologici, di cui 50 inediti - con il successo dei visitatori che ci ha premiato. La mostra è stata molto apprezzata anche dalle scuole; sono tremila, infatti, gli studenti che ci hanno visitato e che continueranno a visitarci a Torino, città che si prepara con questa mostra, che aprirà prima della Pasqua, a inaugurare una felice stagione di eventi». Milano abbandonata quindi? «No questo è un arrivederci - risponde la curatrice Fontanella -, torneremo il 20 settembre al Museo di Storia Contemporanea con un progetto che avrà di nuovo le donne come protagoniste».
La mostra, infatti, si presentava al pubblico come un racconto storico al femminile.
«Siamo molto soddisfatti del successo di Nefer - continua il presidente Bertollini - anche se mi dispiace andare via lasciando alle spalle uno strascico di polemiche, che potevano essere tranquillamente evitate».
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