Gilbert Arenas, 28 anni, ex campione-simbolo della squadra di basket di Washington, i Wizards, non dovrà scontare giorni di carcere per aver portato nello spogliatoio quattro pistole. Il giudice di Washington, di fronte al quale Arenas si è presentato riconoscendosi colpevole, lo ha condannato a due anni con la condizionale, ma lo ha di fatto graziato, evitandogli la prigione.
Il giocatore dovrà soltanto scontare un periodo obbligatorio di lavoro presso alcuni servizi sociali, mentre l'accusa chiedeva tre mesi di carcere. Si è conclusa così una vicenda che aveva sollevato scalpore e gettato discredito sull'intera Nba. La National Baskebtball Association sull'episodio aveva avviato una sua inchiesta parallela a quella giudiziaria, e Arenas era stato sospeso a tempo indeterminato dall'attività agonistica.
I fatti: il 21 dicembre scorso, prima di scendere in campo per una seduta di allenamento, Arenas (tre volte selezionato per le All Stars dell'Nba) ebbe un litigio con un compagno di squadra, Javaris Crittenton. Nello spogliatoio la lite degenerò al punto che Arenas, di punto in bianco, estrasse dal suo armadietto due pistole e le puntò all'indirizzo del compagno. Successive indagini accertarono che in quell'armadietto Arenas di pistole ne aveva addirittura quattro. Inizialmente il giocatore negò le accuse, sostenendo che si trattava di un equivoco, che era tutta una montatura mediatica. «Mi piace questa storia - aveva commentato su Twitter - è intrigante, roba da O.K. Corral. Questa mattina mi sono svegliato e ho scoperto di essere John Wayne». In un secondo tempo, però, Arenas aveva cambiato atteggiamento, riconoscendo che quelle pistole erano sue, che erano scariche e che lui stesso le aveva messe nel suo armadietto.
La Nba lo ha comunque sospeso fino alla fine della stagione.
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