Daniela Uva
«I saldi non basteranno a rilanciare i consumi, speriamo almeno riescano a interrompere il segno negativo». Non è delle più ottimistiche la previsione di Renato Borghi, vice presidente dellUnione del Commercio di Milano, a due settimane allinizio delle tradizionali vendite di fine stagione. Un appuntamento, quello che comincerà il 2 luglio e terminerà allinizio di settembre, molto atteso dai consumatori, ma ancora di più dai commercianti che nei propri magazzini conservano merce invenduta per un valore di 130mila euro.
Secondo unindagine dellUfficio studi della Confesercenti (compiuta su un campione di cento imprese), nei primi quattro mesi dellanno si è registrata una contrazione delle vendite di sette punti percentuali rispetto allanno precedente. «In questo momento i consumi sono molto deboli - conferma Borghi - è una crisi che dura da quattro anni. Per far fronte a questa situazione gli sconti saranno più alti: in media si attesteranno sul cinquanta per cento». Fino a due anni fa sarebbe stato impensabile, ma adesso ai commercianti preme realizzare liquidità di cassa per affrontare le spese future. In ballo cè un giro daffari di circa 270 milioni di euro per i soli negozianti di Milano e provincia: un esercito di quattromila imprenditori.
«Nel 2004 i saldi sono andati male rispetto allanno precedente - spiega Borghi -. E una crisi che dura ormai da due anni.
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