Negozi, porte chiuse per non inquinare Prime multe ma partono i ricorsi

Lunedì depositeranno il ricorso contro il Comune. Sono furibondi i commercianti che ieri si sono visti arrivare i primi controlli per il rispetto della nuova ordinanza antismog congiunta di Comune e Provincia. Il regolamento, che esenta i mezzi commerciali dal divieto di circolazione per i diesel Euro 3, obbliga tutti gli esercizi commerciali a tenere chiuse le porte per evitare la dispersione di calore. Un provvedimento «inattuabile» per l’Unione del Commercio. Così ieri dopo le prime cinquanta multe (la sanzione varia dai 50 fino a 500 euro) i negozianti dei principali assi commerciali, da Buenos Aires a corso Vercelli annunciano un ricorso. «La misura non è equa - tuona Alfredo Zini, vicepresidente dell’Epam - per esercizi e negozi che non hanno porte, o per i bar con i dehor. Senza contare che le porte “a scomparsa” si aprono appena qualcuno passa sul marciapiede. Non si dica che questo serve a ridurre l’inquinamento, è una pagliacciata». Così l’Unione del commercio ieri sera ha inviato un telegramma al sindaco per sottolineare «l’interpretazione distorta della norma, di impossibile assolvimento.

Anche in relazione al drammatico momento per il settore invitiamo l’amministrazione a soprassedere all’attività sanzionatoria e individuare tavolo confronto per modalità corrette applicazione prescrizione». Tutti pronti a un’altra retro marcia?

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