Cè la Ilde dei coltelli. Che è diventata la Ilde dei profumi. Erede di una dinastia di negozianti di lusso (è figlia di Giovanni, il coltellaio di Montenapo dal 1929) gestisce la vetrina «minore», quella che si affaccia su via Paolo Sarpi dal 1954. Ilde la dolce, verrebbe da dire. Come la Irma-Shirley MacLaine del famoso film. Perchè il suo viso buca lobbiettivo del fotografo Max Peef. E perchè dolce lo è davvero quando si muove fra essenze e rossetti, quando ricorda che «noi Lorenzi siamo partiti da niente e la mamma disfava i suoi golfini e le sue gonne per fare a noi gilet e cappotti», quando, lei negoziante ai tempi della crisi, ammette di «non sopportare il consumismo di oggi». Vende forbicine, coltelli, attrezzi da manicure e da qualche anno anche profumi, trucchi, creme per il corpo e la toilette. Sembra il regno delleffimero ma chi conosce la Ilde, chi sa di che pasta è fatta, sa che così non è. Guai a buttare le cose. Lei parla al cuore, conosce il valore della fatica e il «successo» - il fatto che la sua famiglia sia diventata famosa fra i negozianti di Milano - non le ha dato alla testa. «Siamo originari del Trentino, della Val Rendena - dice orgogliosa delle sue radici - In paese il nome della nostra famiglia compariva nel libro doro, lelenco delle persone per bene. Se mi guardo indietro devo ammettere che non pensavo di arrivare fino qui».
Da ragazzina si portava i compiti da fare in negozio: «Passavo dei momenti bellissimi: papà si metteva a leggere a voce alta i Promessi Sposi, era la lezione che io avrei dovuto imparare per il giorno dopo mentre io mi adoperavo per mettere in ordine gli scaffali e i prodotti». E oggi? In negozio dal mattino alla sera, ogni tanto la figlia le dà una mano: è la ruota che gira.Il negozio di Ilde, la regina della bellezza in via Paolo Sarpi
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.