Luciana Baldrighi
Prima giornata di grande successo, e oggi si replica fra arte e bellezza, per la «festa di primavera» del Fai: unoccasione nuova per diventare mecenati con un solo euro (chi volesse, infatti, può versare un euro al momento della visita diventando così «piccolo socio Fai»). Il risultato: salvare un monumento, difendere un territorio, concorrere al restauro di un bene a rischio. Liniziativa, sempre più apprezzata, coinvolge anche Milano e la Lombardia (in tutta Italia sono aperti ben 410 luoghi storici e naturalisti, spesso inaccessibili a pubblico ed aperti solamente in questa occasione, in 190 città italiane).
La «Giornata Fai di Primavera», che questanno è arrivata alla sua quattordicesima edizione, offre la visita gratuita di molti palazzi rappresentativi di epoche diverse. A Milano si inizia da immobili settecenteschi come Palazzo Clerici, Palazzo Dugnani con i suoi maestosi affreschi del Tiepolo, e Palazzo Rizzoli, la tarda dimora neoclassica ora sede dello show room di Versace, dove il principale affresco è di ventidue metri per sei: il «Carro del Sole». Si può curiosare tra i laboratori della Scala allAnsaldo o ammirare le severe architetture del Palazzo della Ragioneria Municipale in piazza della Scala, opera dellarchitetto Luca Beltrami, per concludere il «viaggio» alla Mediateca di Santa Teresa, ora sezione digitale della biblioteca nazionale Braidense, dove verranno proiettati dei filmati sul Fai.
Fuori porta è possibile visitare Palazzo Visconti di Grazzano, già Palazzo Bolagnos, Villa Borromeo DAdda ad Arcore, ben votato nel secondo censimento «I luoghi del cuore»; la Ludovica, la dimora di campagna ottocentesca a Oreno di Vimercate e limponente Castello Mediceo a Melegnano. Grazie alla Regione Lombardia sarà offerta gratuitamente a tutti i visitatori la Guida regionale. Non solo: seimila volontari saranno coinvolti, insieme agli Amici della Bicicletta, il Club Alpino Italiano e a diverse università per «istruire» i visitatori. A Milano, in particolare, il tema della XIV Giornata Fai è levoluzione di alcuni aspetti significativi della storia urbana, sociale, artistica e architettonica della città, interpretata dalle dimore storiche cui abbiamo accennato.
Il Fondo per lAmbiente Italiano, nato nel 1975 per volontà di Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente della Fondazione, e di Renato Bazzoni, significa: occuparsi dellambiente e tutelarlo. Considerando il fatto che lo Stato offre per la cultura solo lo 0,1 per cento del suo bilancio, castelli, parchi storici e palazzi non hanno nessuna tutela e possibilità di essere salvati dal degrado del tempo.
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