«Nel 2007 Usa in recessione»

da Milano

L’economia statunitense potrebbe cadere in recessione nel 2007 a causa del calo dei prezzi immobiliari determinato a sua volta dal restringimento dei tassi da parte della Federal Reserve. È questa la previsione di George Soros, il noto investitore finanziario, a margine di un forum a Singapore. Secondo Soros, sussiste attualmente il rischio che la banca centrale Usa alzi i tassi oltre il necessario per contenere le spinte inflazionistiche, creando così i presupposti di un «atterraggio duro» della locomotiva a stelle e strisce e conseguentemente dell’economia mondiale. Soros stima che il livello dei tassi interbancari arrivi a fine anno al 4,75% dall’attuale 4,25%. Proprio ieri, il presidente della Federal reserve di Atlanta, Jack Guynn, ha ricordato come sia essenziale mantenere sotto controllo l’inflazione. Guynn, che colloca il tasso di espansione 2006 tra il 3 e il 4%, ha anche detto che l’istituto centrale tanto più è vicino alla fine della sua campagna di rialzi misurati nei tassi di interesse, meno chiaro può essere sulle future mosse di politica monetaria. «Più siamo vicini, meno espliciti possiamo essere su questo punto.

Una ragione è che non conosciamo ancora l’effetto totale in termini economici che abbiamo già innescato», ha detto Guynn a un pranzo del Rotary Club di Atlanta. «Per questo - ha concluso -, nei mesi futuri, dovremo guardare con attenzione ai dati per essere sicuri che siamo ancora su di un percorso di crescita e che le aspettative sull’inflazione siano ancora ben ancorate.»

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