Sono sfumature di colore, sono linee astratte che rendono suggestioni e impressioni, non cè nulla di figurativo. Eppure sono paesaggi, sono foreste, deserti, coste e siti archeologici, che appartengono anche ad una zona geografica ben definita e precisa: si tratta della visione del Perù del pittore comasco Antonio Sormani (1947). Inaugura oggi, fino al 24 gennaio, la mostra «Un battito dali» nella Sala delle carrozze di Villa Marazzi a Cesano Boscone (ore 10.30, via Dante Alighieri 47,02-486941,www.comune.cesano-boscone.mi.it). La presentazione si sposterà, poco dopo, alle 11.30, allex deposito dei treni della Stazione di Corsico, oggi centro culturale e desposizione, lo Spazio Gheroartè (via Gramsci 4, Corsico, www.myspace.com/gheroarte), dove si terrà anche un aperitivo. Non cè nulla del Perù che si può conoscere e sapere visivamente nei quadri di Sormani; le sue immagini richiamano lidea e le sensazioni che ha avvertito visitando quelle terre. Per lartista «le cose si scoprono attraverso i ricordi che se ne hanno. Ricordare una cosa significa vederla per la prima volta». La memoria è una componente fondamentale di Sormani; sono le suggestioni che ricava ripensando a un paesaggio, a una emozione passata, a creare le linee e le immagini delle sue tele.
Lidea stessa di dividere la mostra in due spazi indica la volontà di creare un percorso sul territorio: visitando delle opere che evocano una realtà molto lontana dalla nostra, quella del Perù appunto, presenti in una villa asburgica recentemente restaurata e in un ex deposito dei treni, si avrà loccasione di entrare in contatto con tante realtà diverse contemporaneamente, compiendo un viaggio ideale e astratto, come le tele di Sormani.Nel «Battito dali» di Sormani limmagine simbolica del Perù
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.