Se ci fossero più genovesi così, forse, il cuore di Genova batterebbe più forte e sano. Di cittadini così combattivi, profondamente innamorati del luogo in cui vivono se ne vedono pochi, nella (quasi) inesorabile rassegnazione che aleggia nei confronti della gestione della res pubblica. Ma non è solo la cantilena del «maniman» a risuonare da queste parti, anzi. Due autori di questo calibro, Fiorella Merello Guarnero è stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica, Cesare Simonetti è stato Consigliere di Circoscrizione del centro antico per anni, meritano un grazie, profondo, per mostrare il carattere «tosto» dei genovesi, di quelli che non si arrendono. Così nel loro libro «Genova profonda» c'è chi si incatenò ai cancelli dell'Expo protestando contro la divisione tra mare e città vecchia (battaglia vinta!), chi digiunò contro il degrado del cuore della città in Piazza de Ferrari, perfino un gruppo di donne che scese in piazza per salvare, nel 1978, l'antica pavimentazione di campo Pisano che stava per essere ricoperta dallasfalto.
Certo, non bastano alcuni episodi, seppur gloriosi come questi, a ridare a Genova la luce che le spetta. Non bastano neppure le provocazioni, di raffinata e amara ironia, come l'annuncio pubblicato sul Corriere della Sera: «A Genova cercasi padre putativo, anche forestiero, disposto a risanare il degrado e a colmare il vuoto lasciato dalle amministrazioni locali». Non bastano queste eccezioni, ma fa bene conoscerle, e sarebbe bello leggerle qualche volta in più sui giornali - non manca qualche critica alla cronaca, che predilige il nero e trascura le buone notizie - e magari farsi venire voglia di fare qualcosa. Non è un libro utopistico, anzi. I problemi sono tanti e radicati. Ma se è vero che per le grandi manovre i tempi non sono ancora maturi, è altrettanto vera l'urgenza di rimediare in fretta... dato che il coordinamento delle delinquenza già esiste! A denunciare la gravità dello stato dei fatti, ma anche a lanciare un caloroso grido di speranza, non sono solo i due autori, ma una grande famiglia. Ci sono i giovani, le ragazzine che vorrebbero trasferirsi in collina per uscire di casa senza timore, e qualche carruggio più in là ci sono i piccoli schiavi silenziosi, i loro coetanei costretti a delinquere. Ci sono i commercianti «storici» delle botteghe, personaggi di un teatro scolorito ma non spento. Ci sono gli anziani, i vagabondi, i parroci di frontiera, c'è Concetta che vive in un ex negozio in mezzo a un mare di rumenta e gatti di tutti i colori... e non se ne vuole andare per niente al mondo.
Fiorella Merello Guarnero - Cesare Simonetti «Genova Profonda», Erga Edizioni, 116 pagine, 7 Euro.
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