Le chiamano «ecoregioni». Non seguono i confini politici, ma quelli del cuore. Sono le zone più verdi e intatte del nostro pianeta. Sono aree terrestri, marine o di acqua dolce al cui interno si trova il 90 per cento della biodiversità mondiale. Ospitano un altissimo numero di specie animali e vegetali e riservano all'uomo moderno, così disincantato e cinico, un sacco di sorprese. Un gruppo scientifico internazionale coordinato dal World Wildlife Found ne ha individuate 238.
Ognuno di questi preziosi ambienti ha bisogno di essere protetto e preservato dalle attività antropiche, dall'inquinamento o dal disboscamento, dalla caccia e da milioni di altre minacce incombenti. Così è nato il progetto «Global 200», celebrato da una mostra fotografica aperta alla Libreria White Star Adventure-National Geographic fino al 30 dicembre. La rassegna, dal titolo «Global 200. Terre senza confini», nasce da un'ulteriore selezione delle 53 aree naturalistiche più spettacolari e significative esistenti al mondo. Sono comprese in questo elenco verde le montagne europee, il mare Mediterraneo, le savane dell'Africa orientale, il bacino amazzonico, le praterie del Nordamerica, le steppe della Patagonia, la barriera corallina australiana, tanto per citarne alcune.
Per ognuna di esse c'è qualche fotografo che ne ha percorso il territorio, descritto le peculiarità, scoperto i pericoli, lasciandosi rapire dalla vista di un panorama o da un battito d'ali. Così Marcello Bettinelli ha immortalato il lago Natron, nella Rift Valley, che evapora con impressionante velocità, oppure il Bacino del Congo, un tempo impenetrabile polmone verde e oggi sensibilmente ridotto a causa dello sfruttamento del legname, delle coltivazioni o dell'estrazione del petrolio. Antonio Attini ha invece puntato l'obiettivo verso le coste mediterranee o quelle delle isolette cubane di Cayo Pardon Grande o Cayo Coco, acque cristalline e non ancora invase dal turismo, mentre Desirée Astrom e Marcello Libra ci raccontano la vita dei rapaci o dei cuccioli di pinguino in Antartide.
Si tratta sempre di ecosistemi tanto incantevoli quanto fragili: fiumi, deserti, ghiacciai, foreste, catene montuose, luoghi liberi da confini, ricchi di valori estetici e culturali che rischiano di andare incontro a un tragico e irreversibile depauperamento. Per biodiversità si intende la capacità della natura di dare vita a ogni ambiente presente sul pianeta riuscendo, grazie all'evoluzione e agli adattamenti, a sfruttare i flussi di energia sino al massimo livello possibile. Basta il caso, basta un raggio di sole, una goccia d'acqua, un granello di sostanza organica perché sbocci un piccolo, rarissimo fiore, o perché viva un insetto che in un altro luogo non sopravviverebbe.
A questa mostra è abbinato un volume fotografico con testi di Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario di Wwf Italia, acquistando il quale si contribuirà direttamente al finanziamento dei numerosi progetti di conservazione attivi in queste aree.
«Global 200. Terre senza confine»
Libreria White Star Adventure
(piazza Meda angolo piazza Belgioioso)
Fino al 30 dicembre.
Informazioni: 02.89051500
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.