Nel governo tutti contro tutti Bonino: c’è un caso Di Pietro

Il ministro radicale annuncia un dossier sul collega: per lui l’Europa è un gruppo di faccendieri. Mastella teme attacchi alla sua riforma della giustizia e invita alla calma: altrimenti andiamo a casa presto

da Roma

Clemente Mastella, da buon ex dc, annusa l’aria prima di altri. Così, in vista del vertice di Caserta, invita i colleghi di governo a non innescare litigi nel conclave della Reggia. «Se invece ci sarà il broncio fra me e Di Pietro, fra riformisti e antagonisti - commenta -, allora credo che al Paese non gliene freghi nulla e il governo finirà prima del previsto». Parole dettate solo dall’esperienza?
Vista l’atmosfera che si respira nella maggioranza e nel governo, quella di Mastella sembra più una previsione. E sebbene tutti abbiano chiara la situazione, sono pochi i ministri che sembrano accogliere l’invito del guardasigilli. Anzi, la maggior parte sta affilando le lame in vista dell’appuntamento. E a Caserta si prospetta un clima di «tutti contro tutti».
Emma Bonino, incurante degli inviti di Mastella, preannuncia che si presenterà al vertice con un documento e con un dossier su Di Pietro. «Non si rilancia l’azione del governo se un ministro definisce l’Europa un gruppo di faccendieri». Più o meno le parole usate dal ministro delle Infrastrutture: «Difendo il Paese da europeisti di facciata e faccendieri», aveva detto per spiegare la sua posizione sul caso Autostrade-Abertis.
Tonino, però, non sembra uomo disposto a farsi processare a Caserta dalla Bonino. Così, anche lui, è pronto alla controffensiva. E su più tavoli. Ha due o tre cartucce da sparare il ministro delle Infrastrutture nel Consiglio dei ministri della reggia.
Il primo colpo, ovviamente, è per chi lo attaccherà (o minaccia di fare) frontalmente: la Bonino. E il terreno che utilizzerà sarà lo stesso messo in campo all’indomani degli incontri di Bruxelles: la difesa dell’italianità, in campo economico e istituzionale.
Il secondo è ovviamente nel campo della giustizia. Al Consiglio dei ministri che si svolgerà a Caserta, Mastella (da qui i suoi inviti alla serenità nella maggioranza) presenterà la sua riforma. Una riforma che fa storcere la bocca all’ex pm; sia nella parte del processo civile, sia in quella del processo penale. Nel processo civile, perché la velocizzazione prevista si riduce alla definizione nella prima udienza dell’agenda delle udienze future. Nella parte penale perché il problema della competenza territoriale deve essere affrontato e risolto già nel giudizio di primo grado. Come si ricorderà, il problema della competenza territoriale è stato alla base del giudizio di nullità del processo Imi-Sir a carico di Cesare Previti, emesso in terzo grado dalla Cassazione. Il pacchetto giustizia di Mastella, comunque, prevede anche una modifica nel meccanismo della prescrizione (insomma, riscrive la ex Cirielli); e ridefinisce i casi di nullità del processo penale.
Un terzo argomento di polemica è quello relativo al capitolo delle prescrizioni. Il ministro delle Infrastrutture è soddisfatto a metà della soluzione individuata. Vede il bicchiere mezzo pieno per la soluzione legislativa (il decreto che cancella la norma della finanziaria). Lo vede mezzo vuoto per la parte che non ha ancora individuato chi, materialmente, ha inserito l’emendamento; e chi è stato il mandante dell’operazione.


Sull’argomento, Di Pietro poi ha ancora qualche rancore nei confronti di Prodi, che ha liquidato con un «cerca solo visibilità» l’annuncio del ministro di andare in Procura se l’indagine di Palazzo Chigi non fornirà risposte adeguate e in tempi ragionevoli. Visto il clima, le parole di Mastella sembrano quasi profetiche.

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