Nel Milan 2 i nuovi Maldini crescono E Inzaghi rovina la festa del Novara

DEBUTTO SuperPippo si avvicina al record di Van Basten. De Vito, Verdi e De Gennaro arrivano dal vivaio

Il Milan 2 c’è, soffre ma batte 2-1 lo straordinario Novara e conquista i quarti di coppa Italia dove troverà una tra Udinese e Lumezzane. Era strano vedere ieri pomeriggio il glorioso Meazza invaso dal popolo (perchè è proprio il caso di chiamarlo «popolo») novarese; un esodo di massa, oltre diecimila persone che han riempito il primo anello della curva nord, un’onda azzurra che non ha mai smesso di incitare i ragazzi di Tesser lanciati alla conquista di un sogno. Ma davanti c’era il Milan, non quello di Champions o quello travolgente ammazzajuve di campionato, un Milan con in campo le seconde linee e un solo titolare, capitan Ambrosini al quale il Novara ha reso la vita difficile pur non schierando la squadra titolare. Tesser ha infatti privilegiato il campionato (lasciando in tribuna anche l’ex interista Ventola) che vede il glorioso Novara al comando della Prima divisione (la ex C1) e all’inseguimento della serie B che manca alla città piemontese da 32 anni. Ma anche il Milan 2 ha un blasone da difendere e, soprattutto, “mago” Leonardo può contare su un retroterra giovanile di prim’ordine, a dimostrazione che, tra i tanti stranieri che imperversano nei settori giovanili di casa nostra, quello rossonero è tra i più prolifici e foriero di talenti nostrani. I vari De Vito, Di Gennaro, Verdi, Zigoni figlio d’arte tenuto in panchina, sono la dimostrazione che il settore giovanile, dopo anni di black-out, ha ripreso a funzionare. E il tecnico brasiliano può sorridere soddisfatto, anzi arrossisce, per i complimenti che gli arrivano da chi mai si sarebbe aspettato, il presidente interista Massimo Moratti che ha elogiato lui e il Milan («squadra di ottimisti, volevo Leo dirigente all’Inter»).
Il Milan 2 aveva un compito e l’ha assolto nel migliore dei modi, anche se con qualche patema d’animo. È stata l’occasione per rivedere in campo i degenti di lungo corso Storari, Bonera, Jankulovski, il troppo sacrificato Flamini, lo scalpitante Huntelaar e l’imbronciato Inzaghi (nemmeno dopo il gol è riuscito a sorridere). È stato proprio Superpippo ad aprire le marcature al 12’ con una magia delle sue: adesso è sempre più vicino (gli mancano 4 reti appena) al record di Marco Van Basten, 125 gol totalizzati in rossonero. Ma il sorprendente Novara non molla e al primo minuto della ripresa trova il pareggio con l’argentino Gonzalez che, sulla sinistra appena dentro l’area, ipnotizza Kaladze e s’inventa un sinistro di rara bellezza che spedisce il pallone alle spalle di Storari proteso in volo. Immaginatevi la gioia del popolo novarese che al sogno incominciava a credere.

Ma a nove minuti dalla fine ci ha pensato Flamini, con una ripartenza e una gran botta da 25 metri a fulminare Fontana (poco prima era stato annullato a Inzaghi un gol apparso regolare) e a spegnere i sogni di gloria dei piemontesi. E per chiudere, i genitori di Marco Pantani che ieri avrebbe compiuto 40 anni, hanno consegnato a Gattuso il premio istituito alla memoria del ciclista, una fiammante bici da corsa.

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