(...) Il risultato premia Pdl e Lega da Ventimiglia a Sarzana, tanto da far scuotere i principali avversari del presidente in consiglio regionale che già ne vorrebbero la testa, «chiedo che si apra un confronto anche sul governo della Regione, affinché la decisione torni agli elettori» tuona il segretario della Lega Nord Francesco Bruzzone, «per Burlando suona un campanello dallarme, da domani ne vedrà delle belle», rincara la dose Gianni Plinio capogruppo di An in via Fieschi.
Nonostante le stoccate, Burlando non perde le staffe anche se stringe le mani intorno ai braccioli del divano, quasi a far segnare che la poltrona la vuole tenere stretta: «Sono tranquillo e convinto che nel 2010 riusciremo a tenere la Liguria. Abbiamo fatto una resistenza stoica in questa regione - commenta il presidente-, siamo stati gli ultimi a mollare. Eppoi, se contiamo Pd e Sinistra Arcobaleno, cioè la maggioranza che mi sostiene, siamo superiori alla coalizione di Berlusconi». Peccato che Claudio non abbia fatti i conti con le divisioni interne al centrodestra che non considerano Udc e Destra. Se si ipotizzasse una colazione Pdl+ Lega+ Udc+ La Destra la vecchia Cdl supererebbe il 50%, «ma chi lha detto che lUdc andrà con Berlusconi?» blocca subito il ragionamento Burlando. «Io sono convinto che Casini stia facendo altri ragionamenti. Se sommiamo lUdc a Pd e Idv le cose cambiano».
Quando il presidente della Regione parla non si sa ancora che Rosario Monteleone ha ottenuto il seggio da parlamentare e il governatore tende una mano verso il gruppo centrista che potrebbe acquistare anche lassessore al bilancio GB Pittaluga: «Lasse politica della coalizione non cambia, ma siamo aperti ad altri ragionamenti». Pensieri che magari potrebbero non piacere a Cristina Morelli e agli altri consiglieri dellArcobaleno che, subito dopo il voto ligure, hanno sparato a zero contro il presidente, «cosa vuole che le dica, difronte a certi risultati accetto anche commenti così - se la ride Burlando-. Ora dobbiamo trovare un equilibrio nelle scelte».
La capolista al Senato per il cartello bertinottiano ha promesso di diventare una spina nel fianco per la giunta, ma Burlando rigetta le accuse al mittente: «Non ho certo paura. E la Sinistra che deve fare delle valutazioni sul perché ha perso consensi. Se da un lato è chiaro che il precariato è un tema di massa- prosegue- è evidente che la battaglia contro lo sviluppo delle ferrovie non lo è. Questo qualcuno non lha capito».
Il presidente è comunque felice per levoluzione del sistema politico italiano «avviato verso un bipartitismo spinto» e si augura che il ruolo della Lega lo aiuti nel progetto per lextragettito fiscale e per realizzare il Terzo Valico.
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