Medicina

Nel mondo 600 milioni di persone col fiato corto

Fiato corto, fame d’aria e una crescente mancanza di respiro che, nella fase di massima gravità, arriva addirittura a limitare lo svolgimento delle più semplici mansioni quotidiane come camminare o vestirsi. In più tosse e catarro cronici. Sintomi della broncopneumopatia cronica ostruttiva (o Bpco). Una malattia polmonare, progressiva che ostruisce le vie aeree e che può essere altamente invalidante: basti pensare che sono circa 30mila oggi le persone in Italia che ricorrono all’ossigenoterapia indotta da Bpco. A soffrire di fiato corto nel mondo sono più di 600 milioni di persone. Quasi 3 milioni gli italiani colpiti, 18mila i decessi ogni anno. Nel mondo la Bpco è la quarta causa di morte, ma stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), indicano che, entro il 2020, salirà al terzo posto con 20-30 milioni di vittime. Oggi non vi sono ancora armi efficaci per bloccare la progressione della malattia. Tuttavia nuovi farmaci sono in grado di aumentare la qualità di vita dei pazienti (adulti e anziani). Tra questi il tiotropio. Una molecola contro la Bpco che somministrata per via inalatoria una volta al giorno ha evidenziato miglioramenti significativi e sostenuti della funzionalità respiratoria, garantendo una migliore qualità di vita del paziente, una riduzione dei sintomi, delle riacutizzazioni ed una riduzione della mortalità (del 16 per cento). Benefici questi confermati nel 2008 anche dallo studio clinico Uplift (circa 6.000 pazienti con Bpco trattati per 4 anni).
Il farmaco, disponibile in Italia, ha consentito finora di trattare con successo nel mondo oltre 10 milioni di malati con broncopneumopatia cronica ostruttiva. È frutto della ricerca pneumologica di Boehringer Ingelheim (presente in 47 Paesi, più di 40mila addetti e una rete globale di ricerca e sviluppo nell’area oncologica, respiratoria, cardiovascolare, virologia, sistema nervoso centrale, immunologia e malattie del metabolismo). Analizzando gli ultimi risultati finanziari dell’azienda, tiotropio (una crescita del 21 per cento rispetto al 2007, oltre 2 miliardi di euro di fatturato, il più prescritto al mondo) è tra i prodotti innovativi che hanno contribuito a «trainare» la brillante crescita del 2008 registrata dal gruppo tedesco, sia a livello mondiale (+9,5 per cento), sia italiano (+5,1 per cento rispetto al 2007). Spiega Sergio Daniotti, Country manager del gruppo Boehringer Ingelheim in Italia: «Rappresentiamo una realtà importante per il Gruppo.

Inaugureremo quest’anno un nuovo impianto di produzione di principi attivi farmaceutici a Fornovo San Giovanni, in provincia di Bergamo, che vedrà, una volta a regime, l’impiego di circa duecento collaboratori».

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