da Agrigento
Forse nemmeno Leonardo Sciascia sarebbe arrivato a immaginare una cosa del genere. Il centro dellAgrigentino, famoso per aver dato i natali a uno degli scrittori più rinomati del Novecento, nei prossimi 13 e 14 maggio andrà al voto per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo Consiglio comunale. La campagna elettorale è cominciata già da diversi mesi e ieri sono stati decisi gli apparentamenti. Il colpo di scena è arrivato nel corso dellultima riunione della Casa delle libertà, che ha deciso di candidare a sindaco Giovanni Sciortino. Questultimo, oltre che dallUdc, Forza Italia, Mpa, Repubblicani e Alleanza Nazionale, sarà appoggiato dalla Margherita.
Lo ha deciso il sindaco uscente, Gigi Restivo, che dopo aver deciso di non ricandidarsi, aveva proposto un suo uomo di fiducia, Vincenzo Maniglia. Quando ha constatato però, che il centrosinistra non aveva le idee chiare, ha rotto gli indugi e ha chiesto un incontro con Forza Italia, primo partito in città. Il colloquio è stato franco: Restivo ha dato la disponibilità di tutta la base del partito della Margherita al centrodestra. È bastata una stretta di mano e, la Casa delle libertà, adesso ha i numeri per eleggere il proprio candidato. Ma le sorprese non finiscono quì. Alcuni iscritti, non arrivano a dieci, di Forza Italia, forse perché non vedono di buon occhio questo «matrimonio», hanno deciso di tirarsi fuori. Non faranno votare il candidato della Cdl, ma per ripicca più che altro, hanno stretto una alleanza con il candidato del Centrosinistra, Salvatore Petrotto, leader in provincia di Italia dei Valori e appoggiato dai Verdi, dallUdeur, dai Ds e da alcuni scontenti dellUdc. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per mandare in tilt gli elettori.
A Racalmuto, vige il trasversalismo. Ma quello che è successo a Racalmuto fa capire quando sia difficile il compito dei leader nazionali di Ds e Margherita, che intendono costituire il Partito democratico. In Sicilia, e nellAgrigentino in particolare, sarà difficile far desistere quello che sembra una battaglia senza esclusioni di colpi tra i due partiti.
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