Nel Pdl incarichi congelati per chi corre alle Regionali

I candidati con responsabilità politica sospesi fino al voto: tra coordinatori e vicari saranno in 12 a lasciare le poltrone

Rivoluzione in arrivo ai vertici del Pdl in Lombardia. I cambi sono temporanei, in vista della campagna elettorale, ma con l’aria (politica) che tira, più di uno ricorda che non c’è nulla di più definitivo di ciò che è provvisorio. «Tutti coloro che hanno una responsabilità politica a livello regionale e provinciale» e che saranno candidati, ovvero personalmente impegnati nella competizione elettorale, saranno sostituiti pro tempore fino alle elezioni, recita il regolamento nazionale. La discussione si è aperta ieri al vertice allargato dei coordinatori regionali, che si è occupato anche di questioni organizzative legate alla campagna elettorale.
Dieci tra coordinatori e vicari provinciali (forse dodici, perché c’è ancora l’incognita di Mantova) saranno “congelati” fino al 29 marzo, quando cioè i giochi saranno fatti e non ci sarà più nulla da mettere sul tavolo. Il decreto è atteso a breve con le firme dei coordinatori nazionali Denis Verdini, Romano La Russa e Sandro Bondi, che nomineranno anche i commissari. Resta aperta la questione su coloro che ricoprono incarichi regionali (soprattutto se di carattere più operativo che politico) ovvero Stefano Maullu, responsabile organizzativo della campagna elettorale, Sante Zuffada, responsabile dei difensori del voto, e Mario Sala, vicecoordinatore regionale.
A Milano saranno sostituiti fino al 29 marzo sia il coordinatore provinciale Romano La Russa che il vice, Alessando Colucci, entrambi candidati. Milano è la città dove la competizione è più serrata e da dove si sono levate con maggior forza le richieste di provvedere alle sostituzioni. A Bergamo saranno candidati sia il coordinatore provinciale, Carlo Saffioti, sia il vice, Pietro Macconi. A Como correrà il vicecoordinatore Giorgio Pozzi. Anche a Cremona sarà in corsa la numero due del partito in provincia, Chiara Cappelletti. A Brescia Lecco non è prevista la candidatura di nessun esponente dei vertici. A Lodi sono disponibili sia Claudio Pedrazzini sia Giancarlo Regali. A Mantova il coordinatore provinciale, Carlo Maccari, si candiderà.
A Monza dovranno essere sostituiti sia Massimo Ponzoni sia Roberto Alboni: entrambi saranno candidati, anche se non è ancora del tutto definito se tutti e due entreranno nel listino o se invece Ponzoni correrà a caccia di preferenze (forse non a Monza ma a Bergamo). Nessuna incompatibilità, sia pure temporanea, a Pavia e Sondrio, mentre a Varese sarà sospeso da vice coordinatore l’assessore Luca Ferrazzi.
Lunedì prossimo si riunirà il tavolo regionale ristretto, che definirà le questioni politiche aperte, a partire dalla composizione del listino del presidente. Un posto dovrebbe toccare a Letizia Moratti, il sindaco recentemente entrata a pieno titolo nel Pdl e che potrebbe così avere un esponente di sua fiducia in consiglio al Pirellone che faccia da raccordo tra la giunta comunale e la giunta regionale (forse Sveva Dalmasso, che ha già una lunga esperienza in consiglio, o Patricia Kieran). Alle elezioni del 2005, l’allora primo cittadino Gabriele Albertini ottenne Alberto Bonetti Baroggi.
Resta però aperta la questione di quanti candidati bloccati su un totale di sedici potrà esprimere Roberto Formigoni. Il governatore nel 2005 scelse due nomi oltre al suo.

Il resto del Pdl insiste perché sia inserito nel listino insieme al governatore solo Paolo Valentini, che però come capogruppo potrebbe essere candidato direttamente dal partito. L’area azzurra ne sceglierebbe due, tre sarebbero espressi direttamente dal presidente, Silvio Berlusconi. Alla Lega ne toccherebbero cinque o sei, ad An due e uno ai cespugli del Pdl. Insomma, una lotta all’ultimo nome.

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