Roma - E' iniziato con un video dedicato a Giorgio
Almirante, fondatore del Msi, il terzo e ultimo congresso di Alleanza Nazionale. Il congresso che porterà il partito a confluire nel Pdl.
Il filmato è stato accolto da un applauso durato quasi due minuti e da una standing
ovation della platea. In piedi anche il presidente della Camera,
Gianfranco Fini. Poco dopo La Russa ha invitato sul palco il cantante Enrico Ruggeri per salutare la platea con "Si può dare di più". Poi è ufficialmente iniziato il congresso dello scioglimento con le note dell'Inno di Mameli.
Presiede Franco Servello, memoria storica della destra E' stato chiamato a presiedere la due giorni di An il senatore Franco Servello, memoria storica del partito, "l’uomo che
ha compiuto tutto il percorso della destra italiana dal dopoguerra".
La Russa: "Non è un congresso di chiusura" "Quello
di oggi non è un congresso di chiusura ma di nascita e ripartenza - ha dichiarato La Russa -. Oggi non è come Fiuggi è tutta un'altra vicenda. Oggi possiamo dire che andiamo a creare un soggetto politico che non può e non deve essere monoidentitario. An entrerà con tutta la sua storia, con i suoi militanti con la sua identità. Poi La Russa ha voluto precisare le dinamiche matrimoniali con Fi: "An e Forza Italia non si sposano, come ho letto, ma sono sempre stati due partiti gemelli, magari gemelli diversi, ma che hanno sempre combattuto insieme. Nessuno immagini che da parte nostra possa
esserci un complesso di inferiorità, sottomissione o annullamento.
Questa per noi è una festa."
L'emozione della memoria: Ramelli e Zicchieri Il reggente di Alleanza Nazionale ha poi voluto ricordare il percorso politico della destra italiana dal 1946 a oggi. "Fino al 1970 - ha dichiarato il ministro della Difesa -, il termine destra non ha avuto di diritto di cittadinanza politica, è stato criminalizzato". Poi la platea
applaude in piedi e a lungo i militanti dell'Msi uccisi negli anni '70.
Due su tutti, i più giovani, li nomina Ignazio La Russa: Sergio
Ramelli e Mario Zicchieri. Quindi il reggente di An lancia un video
con i momenti salienti della storia della destra dal dopoguerra,
affermando: "Questo video è il giuramento solenne che nel Pdl la
comunità di An, non importa se non c’è il simbolo o il nome, sarà lì
per portare queste idee, questi valori e il percorso che tutti abbiamo
fatto".
Il simbolo non si spegne "L’emblema di An non solo non si
spegne, ma transita in una fondazione che sarete chiamare a
benedire con il voto e che continuerà a operare nello stesso spirito
indicato dall’articolo 1 del nostro statuto". Lo ha detto il reggente
Ignazio La Russa durante il suo intervento."È questo un dato importante che ci permette di non avere
rimpianti".
Fini: "Domani mi emozionerò" La giacca istituzionale del padre-fondatore di An rimarrà appesa a Montecitorio fino a lunedì. Domani Fini interverrà davanti al suo popolo e, come ha già preannunciato alla stampa, l'emozione potrebbe avere la meglio sulla proverbiale algidità. "Oggi sono sereno - ha dichiarato Fini -, domani mi emozionerò."
Alemanno: "Più entusiasmo che nostalgia" Via gli occhi dallo specchietto retrovisore. Sembra essere questa la parola d'ordine dei dirigenti di Alleanza Nazionale. "Non provo nessuna nostalgia del passato. Francamente ora prevale l’entusiasmo ed è più forte l’attesa per quello che accadrà la prossima settimana". "Credo che quello delle primarie sia uno strumento molto
importante che si connette, in qualche modo, alla vicenda dei
gazebo, che ha fatto nascere il Pdl. Nei prossimi giorni, gli organi
del partito decideranno come procedere all’organizzazione della
nuova classe dirigente", ha concluso Alemanno.
Meloni: "Bagaglio politico e culturale continuerà a vivere" Giorgia Meloni, ministro delle Politiche per i Giovani, si ferma a
scambiare alcune battute con i giornalisti sotto il palco della Fiera di
Roma al termine della relazione di apertura dell’ultimo congresso di
An.
Il ministro non è preoccupato per la confluenza del partito di via
della Scrofa nel Pdl "perchè il nostro bagaglio politico e culturale
continuerà a vivere e spetterà alla classe dirigente metterlo a
disposizione di un mondo più ampi del nostro perchè possa essere
condiviso dal maggior numero di italiani".
Quando gli fanno notare che la Fiamma Tricolore da domani non
esisterà più, la Meloni replica: "Se io avessi creduto che la mia
identità potesse chiudersi nei 30 millimetri di diametro di un
contrassegno elettorale, probabilmente avrei smesso di fare politica
tanti anni fa".
Gli esuli in patria sbarcano nel Pdl Tutti gli sguardi, in quest'ultimo congresso, sono rivolti al futuro. Il viaggio degli esuli in patria, dal Movimento Sociale Italiano fino al Pdl, passando per la traumatica svolta di Fiuggi e la fondazione di Alleanza Nazionale, sta per approdare in un gradne partito di centro-destra. La scenografia scelta dai dirigenti di Alleanza Nazionale rende
esplicito il tema di questa due giorni: il "passaggio".
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