Le profondità marine viste con gli occhi di un sommergibilista. Questo l'ambizioso progetto del Galata Museo del Mare che porterà a Genova il «Nazario Sauro», storico sommergibile costruito da Fincantieri nel 1974. Con la firma dell'accordo di programma - tra Comune di Genova e Autorità Portuale che affidano la gestione della Darsena al Museo del Mare -, si è dato il via ufficiale ai lavori di restauro del battello. L'ultima sfida di questo mito dei mari sarà dunque raggiungere la Darsena nella Calata Andalò di Negro per essere trasformato in veicolo di cultura. Soddisfatta Maria Paola Profumo, presidente del MuMa - Istituzione Musei del Mare e della Navigazione: «La firma dell'accordo è un passaggio delicato e importante. A partire dal Sauro, saremo in grado di sviluppare un museo portuale che rappresenta la giusta proiezione del Galata sul bacino storico che gli sta intorno e che merita di essere valorizzato, conservando le attività produttive come quella della pesca e del charter velico e inserendo battelli storici in continuità con il museo».
L'arrivo in porto del sommergibile (oggi in disarmo nell'Arsenale di La Spezia), rappresenta il vero e proprio punto di forza del complesso progetto «Galata open air museum», che prevede tra l'altro la creazione di un padiglione della pesca dentro e fuori il Galata Museo e la riqualificazione degli spazi di banchina. La realizzazione del «Progetto S-518 Nazario Sauro: un sommergibile in Darsena», permetterà così al pubblico di visitare il sottomarino in immersione nelle acque antistanti il Museo, immaginando come potevano cinquanta persone vivere in uno spazio così limitato sotto il livello del mare. La destinazione finale del battello è quella di diventare un prolungamento in acqua del Galata Museo del Mare: i visitatori usciti dal museo, potranno imbarcarsi sul «Nazario Sauro» e scendere direttamente per una visita sott'acqua. «È questa la particolarità del progetto che presentiamo - spiega Pierangelo Campodonico, direttore del Galata -. Oggi in Italia sono visitabili altri sommergibili, ma nessuno in acqua». Fincantieri, che aveva già curato la musealizzazione del sommergibile «Toti» a Milano, ha accettato la nuova sfida, predisponendo un intervento delicato e rispettoso al tempo stesso: il battello resterà quello che è, senza stravolgimenti. L'unico intervento sensibile è la realizzazione di due scale, una in entrata e una in uscita, alle estremità del sommergibile, che sostituiranno l'unico accesso dei sommergibilisti, il portello prodiero e le scala verticale che conduce oggi al ponte principale, situato sotto la linea di galleggiamento. «Ma oltre questo intervento - conclude Campodonico -, abbiamo concordato con i tecnici di Fincantieri che i lavori saranno esclusivamente saldature, per chiudere le numerose aperture al mare di cui il sottomarino è pieno, e ripristini».
Alla firma, è seguito poi l'annuncio che l'Acquario continuerà a essere gestito dalla Costa Edutainment fino al 31 dicembre 2020 ed entro il 2010 investirà circa 20 milioni per il progetto di Renzo Piano che ne cambierà l'aspetto, rendendolo più lungo nella forma sul mare.
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