Prima un via vai di gente che - senza scomodare necessariamente Lombroso e la sua teoria del delinquente nato - non è che lasciasse molto tranquilli: una sorta di «corte dei miracoli» formata da figuri inquietanti, trasandati nel vestire, e coi volti dai tratti repulsivi. Poi, alla fine della settimana scorsa, quella che pareva la svolta decisiva: un uomo che - giurano i testimoni - arriva vestito col cafetano arabo e, poco dopo, se ne va in camicia e pantaloni casual, ma rigorosamente di taglio occidentale. Tutto questo, nei pressi di una galleria, abitualmente frequentata da sbandati e clochard, che sfocia su una parete rocciosa a Vesima, tra Voltri e Arenzano. «Qui terrorista ci cova», si sono detti alcuni. E hanno avvertito le autorità di polizia e della Guardia di Finanza. Che sono accorse effettuando accurati accertamenti. Le indagini sono tuttora in corso, ma intanto, sul posto - conferma la Digos genovese - sono state scoperte alcune planimetrie dello stabilimento della Pirelli di Settimo Torinese, area industriale alle porte del capoluogo piemontese, creata 61 anni fa, e interessata da un ambizioso progetto che coinvolge Regione, Provincia, Politecnico e Comune.
Nel tunnel, visibile solo da una spiaggia sottostante raggiungibile attraverso una scalinata, i militari hanno anche rinvenuto i resti di un bivacco, alcune lamette da barba, cenere ed un rotolo di carta. Nessuna ipotesi viene fatta al momento dagli investigatori, impegnati a chiarire con la direzione della Pirelli la natura delle carte ritrovate e a verbalizzare la testimonianza di coloro che avrebbero notato il sospetto via vai nella galleria.
Nel tunnel spuntano mappe Pirelli
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