Nella ex Montedison la «Torre delle Arti»: appartamenti esclusivi e la firma di Pomodoro

Puntare verso l’alto per guadagnare spazio da riservare alla socialità e alla cultura. È la filosofia del progetto della Torre delle arti, una «scultura architettonica ideata dall’architetto Marco Casamonti che - ha spiegato - «dialogherà con la città grazie a similitudini forti e legami con l’architettura milanese».
Negli spazi un tempo occupati dagli uffici Montedison, in via Principe Eugenio, il gruppo Babcock & Brown costruirà due edifici: uno di circa 40 metri di altezza, e una torre che nei suoi 96 metri ospiterà 200 appartamenti tutti dotati, per la prima volta in Italia, di servizi tipicamente alberghieri: dall’area fitness alla spa alla portineria multimediale. Una vera e propria scultura ricoperta da scanalature in ceramica dorata alla cui realizzazione collaboreranno artisti di fama internazionale come, per esempio, Arnaldo Pomodoro e Giovanni Frangi, per avviare un dialogo tra cultura e architettura i cui frutti resteranno di proprietà del condominio. Tra questi la «piazza della poesia», aperta a tutti i milanesi, che occuperà l’area intorno alla torre e sarà caratterizzata da pavimenti incisi con brani di famosi poeti e scrittori di tutti i tempi.


L’intervento, che vale un investimento superiore ai 150 milioni di euro, ha ricevuto l’approvazione dell’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli. «È un esempio della Milano che vogliamo: densa e intensa», ha affermato in occasione della posa della prima pietra.

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