Chi sperache New York possa farcela è Sheldon Silver. Lui è lo speaker del parlamentino di Albany, la capitale dello Stato di New York. Lui è luomo che ha affossato il progetto di Michael Bloomberg di costruire lo stadio Olimpico nel West Side di Manhattan. Lui è luomo che adesso prega: vuole che la Grande Mela vinca, perché il comitato olimpico di New York glielha giurata e ha promesso che non la passerà liscia.
Mercoledì 8 giugno, Jay Kriegel, portavoce di NYC2012 ha lanciato una campagna planetaria contro Silver e contro Joseph Bruno, leader della maggioranza parlamentare del Senato di Albany. Con una e-mail collettiva li ha attaccati definendoli «nemici di New York e dellAmerica».
Quella di Kriegel è stata la più imponente opera di delazione possibile: «È colpa loro se non vinciamo». Di seguito, la tattica dattacco: «Amici di New York, questi sono i numeri di telefono di Bruno e Silver. Chiamateli e insultateli». Tutto perché due giorni prima, nella riunione decisiva per lapprovazione del progetto del nuovo stadio, loro avevano voltato le spalle allAmerica. Bruno aveva parlato per primo: «Penso che non sia un progetto valido». Poi era toccato a Silver, che in qualità di speaker dellAssemblea, aveva il voto decisivo per lapprovazione dello stanziamento di 300 milioni di dollari di Albany per limpianto di Hells Kitchen: «Questo piano è quantomeno prematuro. E poi lo stadio rischia di rallentare la ricostruzione dellex World Trade Center, che è in forte ritardo. Io dico no».
In quel momento a New York City il sindaco Bloomberg voleva morire. Il municipio aveva puntato tutto su quel progetto. Aveva investito miliardi su quel progetto. Perché il Cio era stato chiaro già poco meno di un anno e mezzo prima, quando aveva escluso Lipsia e Rio de Janeiro e LAvana dalla gara per il 2012. «New York è a rischio. Senza quello stadio non può neanche partecipare». Le minacce del Comitato olimpico internazionale non erano casuali: a Manhattan la guerra per quello stadio era già cominciata nel 2003 e nel settembre 2004 aveva raggiunto livelli imbarazzanti: una causa civile tra il municipio e il comitato civico dei cittadini di Hells Kitchen, poi la battaglia degli spot televisivi. Da una parte Bloomberg e dallaltra gli abitanti contrari al progetto anche se avrebbe ripulito lunica zona di Manhattan ancora da rimettere a nuovo, anche se cerano 100mila posti di lavoro in ballo tra la costruzione dellimpianto e la sua gestione. A fomentare i ribelli cera la Cablevision, proprietaria del Madison Square Garden che giudicava minacciosa la presenza di un nuovo centro sportivo a meno di dieci isolati di distanza. La battaglia era finita quando il comune aveva approvato definitivamente il progetto. La battaglia è ripresa. Ora Bloomberg vuole costruire lo stadio nel Queens.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.