Nella notte di Padova la verità

Nella notte di Padova la verità

Giovanni Porcella

Senza i tre punti di penalizzazione e il pasticcio di Ravenna con la sconfitta maturata a tavolino per la vicenda Ghomsy, quella di domani sera all’Euganeo tra Padova e Genoa sarebbe il big match del girone A della serie C1. Ma, anche se i rossoblù hanno solo un punticino in graduatoria e non i 7 conquistati sul campo, la sfida in cartellone resta ugualmente il piatto forte della giornata.
Per il Padova, che dopo anni di anonimato sogna il ritorno nel calcio che conta, si tratta di un test chiave per valutare la propria consistenza tecnico-tattica che sulla carta è data come sicura, ma che sul campo necessità di una controprova probante. E meglio del Genoa la risposta sulle velleità venete non le può dare nessuno.
Dall’altra parte la squadra di Vavassori, partita al buio, non a fari spenti quello è un altro concetto, e con zavorre psicologiche oltre che effettive evidenti, va a Padova conscia che un risultato utile strappato di fronte ad un diretto concorrente per la promozione significherebbe un’iniezione di Gerovital per le proprie legittime aspirazioni di riscossa contro tutto e tutti. Il posticipo, in onda su Rai Sport Sat alle 20,45, è insomma un primo esame ad un campionato partito alla carlona per mille vicissitudini (squalifica del campo del Genoa, lodo Petrucci per la Salernitana tanto per fare degli esempi) che rendono in quadro generale ancora nebuloso.
Ma di sicuro Padova e Genoa devono mettere sul tavolo le proprie carte in bella mostra. Qualche alibi in più per Tedesco e compagni ci sono. Sono tre settimane, o poco più, che questo gruppo lavora insieme e quindi non si può chiedere gioco e ritmo ad una creatura nata in fretta e furia. Eppure questo Genoa ci mette cuore e volontà, oltre ad indubbie qualità in alcune individualità di spicco quali Rossi, Sinigaglia, Rimoldi e le scoperte Greco e De Vezze. Diceva nei giorni scorsi, peraltro lontano dai taccuini ufficiali il presidente Enrico Preziosi: «Contro la Fermana i ragazzi ci tenevano a vincere e mi è piaciuto il loro spirito. Non è facile cominciare un’avventura così come abbiamo fatto noi, ma la grinta è quella giusta».
Ora c’è il Padova e la truppa rossoblù appare ancora più determinata. De Angelis, elemento esperto di questo nuovo Genoa, parla a nome di tutti: «Stiamo migliorando perché siamo consapevoli delle nostre potenzialità. La partita di lunedì sera ci dirà qualcosa di più sulla nostra condizione. Dovremo stare attenti ai loro attaccanti come La Grotteria che dal punto di vista fisico è molto forte. Sarà un banco di prova anche per noi». Ed in effetti ieri Vavassori ha lavorato molto al Signorini di Pegli. L’approccio alla gara sembra quello giusto e il tecnico, uno che parla poco, pensa sempre a lavorare per recuperare il tempo, perduto. Ambrogioni preoccupa un po’ e siccome Baldini e Lamacchi non sono ancora pronti, Panizzolo è in pre-allarme.

E alla fine dell’allenamento di ieri si è infortunato anche l’argentino Rimoldi: il centrocampista ha riportato una lesione muscolare all’adduttore della coscia sinistra. Per lui niente Padova e forse dovrà saltare anche altri match. A questo punto pare scontato l’utilizo dal primo minuto di De Vezze. A Padova saranno un migliaio i sostenitori rossoblù.

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