Nella piazza di Borgio Verezzi la bottega più goldoniana che mai

Nella piazza di Borgio Verezzi la bottega più goldoniana che mai

Racconta in diretta da una piazzetta di Venezia la vita di quelli che si raccolgono intorno a tre piccole attività commerciali «La bottega del caffè», scritta da Goldoni nel 1750, anno fecondo per il commediografo veneziano che con questa arrivò al numero di sedici nell'arco di dodici mesi.
La Compagnia Gank ha scelto di allestire questo spettacolo in coproduzione con lo Stabile di Genova, che prosegue la politica di affiancamento alle formazioni autonome composte da attori che alla sua scuola si sono formati e con i suoi spettacoli sono cresciuti professionalmente, definendo una propria visione del teatro.
La regia de «La bottega» è firmata Antonio Zavatteri che con Alberto Giusta sono i fondatori della Compagnia Gank, interamente composta da giovani attori tutti appunto formatisi alla Scuola dello Stabile e che da anni ha dimostrato notevole capacità nel mettere in scena grandi testi. Della Gank si ricordano brillanti esibizioni ne «La bisbetica domata» di Shakespeare, che ha debuttato nel 2005 al Teatro Duse, come ne «Il calapranzi» di Harold Pinter e in «Io e Mickybo» di Owen Mc Cafferty, presentati nel dicembre del 2006 alla Tosse, che hanno offerto ottime interpretazioni da parte degli attori-registi Zavatteri e Giusta.
In quest'ultima nuova messa in scena che debutterà in prima nazionale al Festival di Borgio Verezzi domani sera è protagonista uno spazio sospeso tra la realtà e il teatro, ben delineato dalla scenografia naturale di Piazza Sant'Agostino nel borgo ligure, in cui la commedia disegna abilmente i vari personaggi. Così esce con spicco la figura del gestore della bottega del caffè, Ridolfo, interpretato da Alberto Giusta, che prende a cuore sia la sorte del mercante di stoffe Eugenio, ruolo assegnato ad Aldo Ottobrino, sia quella di sua moglie Vittoria, qui Lisa Galantini. Come in ogni commedia goldoniana il nucleo narrativo si allarga sino a formare un affresco colorato nel quale trovano collocazione altri personaggi come Placida (Alessia Giuliani), che travestita da pellegrina va in cerca del marito Flaminio (Alex Sassatelli), così come il nobile napoletano Don Marzio (Filippo Dini) che si diverte ambiguamente a creare ostacoli alle donne che cercano di ricondurre sulla retta via i loro mariti che si sono allontanati.

Complesso e contraddittorio il percorso di Goldoni attraverso i sentimenti umani, percorso che accompagna gli spettatori all'inevitabile e rasserenante lieto fine.
Lo spettacolo rimane in scena a Borgio Verezzi anche venerdì 24 e sabato 25 con inizio alle 21.30.

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