Nella «Waterloo del rientro», quasi duecento euro in più l'anno per mangiare

Le associazioni dei consumatori coalizzate nella sigla «Casper» per denunciare il rincaro dei prezzi degli alimentari, causati quasi sempre da «bolle speculative». Oltre 900 euro in più l'anno senza alcuna giustificazione. Indetta una mobilitazione per il prossimo 23 settembre

Rientro dalle ferie, un incubo. Non bastasse il lavoro e, per i bambini, la scuola, sarà la consueta Waterloo anche per il portafogli. Libri scolastici, manutenzioni indifferibili, abbigliamento e bollette sempre più care. Ma ancora di più costerà pur la spesa quotidiana per mangiare: una famiglia media si appresta a spendere 191 euro in più, su base annua, a causa dei rincari speculativi che si stanno registrando in Italia.
Aumenti dei prezzi che rientrano nella maxi-stangata complessiva da 902 euro annui a famiglia sta per abbattersi sulle tasche degli italiani. Lo affermano le associazioni Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori le quali, per difendere la categoria dei consumatori dalle speculazioni sui prezzi, hanno deciso di unirsi in una nuova e battagliera cordata, denominata «Casper» (Comitato contro le speculazioni e per il risparmio).
«Proprio la speculazione - affermano i consumatori del Casper - è il motore che alimenta la stangata: di questi 902 euro che usciranno dalle tasche di ciascuna famiglia, ben 700 euro (77% del totale) sono attribuibili a manovre speculative e rincari arbitrari che non trovano alcuna giustificazione economica».
«Tra le voci che incideranno maggiormente sui bilanci familiari, -sottolineano- figurano gli alimentari, che con la ripresa della domanda, in assenza di politiche di liberalizzazione del mercato, aumenteranno di prezzo in modo consistente, dopo un anno di sostanziale stasi (+191 euro)».
Per protestare contro le speculazioni sui prezzi e richiamare l'attenzione delle istituzioni sul problema del caro-vita, il nuovo comitato Casper, assieme alla Coldiretti, scenderà in piazza il prossimo 23 settembre a Roma, Foggia, Salerno e Catania.

Nella capitale le quattro associazioni si raduneranno davanti la sede dell'Antitrust, «chiedendo a gran voce l'intervento dell'Autorità» e daranno vita «ad una pomodorata», durante la quale i responsabili delle manovre speculative a danno degli utenti diverranno oggetto di lancio di pomodori. Durante l'incontro verranno resi noti i dati che dimostrano in modo inconfutabile le speculazioni su alcuni generi alimentari di largo consumo.

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