Augusto Pozzoli
Una volta era la sede dei corsi professionali dellEnaip, un ente delle Acli che, col passar degli anni ha ampliato a tal punto la sua attività che fu costretto a lasciare via Ventura per trasferirsi in una sede più ampia.
Insomma dove ora ci sono i figli degli immigrati egiziani, fino a qualche anno fa cerano giovani e ragazzi milanesi che imparavano un mestiere. Il complesso scolastico era quindi rimasto praticamente inutilizzato.
È stato Pietro Farneti, il presidente dellassociazione Risvegli, una onlus attiva in campo sociale con iniziative a favore di varie categorie svantaggiate (alcolisti, minori in difficoltà e, da qualche anno, gli immigrati extracomunitari, la comunità egiziana in particolare) a convincere lEnaip a mettere a disposizione la struttura di via Ventura dellassociazione Insieme che sta gestendo la scuola bilingue arabo-italiana al centro della intricata vicenda di questi giorni.
Ma per avviare lattività didattica si doveva mettere in regola la struttura. Da qui i lavori appena conclusi (un investimento di alcune centinaia di migliaia di euro) che hanno trasformato il complesso in una vera e propria scuola. Un complesso su tre piani, con un ingresso in giallo che porta alla segreteria e alla direzione, corridoi in bianco, alternato allazzurro carta di vetro.
Ci accompagna orgoglioso il presidente dellassociazione Insieme, Othman Mahmoud. Da unaula allaula: le elementari al secondo e terzo piano, le medie invece al piano terra. Si sentono soltanto le voci degli insegnanti che fanno lezione, voci che si alternano in arabo e in italiano. Perché, come si legge nel progetto della scuola, le lezioni si svolgono in tutte due le lingue e trattano due diversi programmi che si integrano tra di loro.
«Lingegnere del Comune che ha compiuto il sopralluogo nei giorni scorsi - dice Othman Mahmoud - a un certo punto si è lasciato scappare una frase più che mai significativa: Fossero così le nostre scuole comunali!. Noi abbiamo curato tutti i particolari perché la struttura potesse essere in regola».
Ci affacciamo a una delle finestre che danno su via Ventura: di fronte cè la sede della redazione di Abitare con a fianco il cortile, in fondo al quale si va verso la sede di Radio 101. In fondo, sulla destra, il Politecnico del design. «Via Ventura - conclude il presidente di Insieme - adesso la chiamano la strada della creatività. E qui ci siamo anche noi. Altro che via Quaranta».
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