Nelle forze armate Usa da ieri sono ammessi i gay dichiarati

Alla mezzanotte tra il 19 e il 20 settembre, dopo oltre 18 anni, è finita l’era del «don’t ask, don’t tell», il principio secondo cui gli omosessuali americani potevano servire il Paese in divisa a patto di non rivelare il proprio orientamento sessuale. È stato Barack Obama il 22 luglio scorso ad annunciare, tra le proteste della destra, che i tantissimi soldati gay, lesbiche, bisessuali e transgender potevano finire di nascondersi. Una conquista storica del movimento gay americano, grazie al quale si calcola che almeno 13 mila uomini e donne in uniforme potranno uscire dalla clandestinità.

Il New York Times raccontava ieri la storia di un ufficiale dell’aeronautica, Josh Seefried, che fino a ora si è battuto in prima linea a favore dei diritti del movimento gay ha firmato appelli, scritto articoli, guadagnandosi una certa fama. Ma lo ha dovuto fare nascondendosi dietro lo pseudonimo di J.D Smith. Da oggi è potuto uscire allo scoperto. Josh racconta di aver fondato un gruppo clandestino di 4000 gay con le stellette.

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