Il futuro è nelle nanotecnologie. Lo ha compreso la scienza, che in questo settore ha lavorato molto in questi ultimi anni, e lo ha compreso anche la Microsoft, visto il suo investimento di ben 20 milioni di dollari nel progetto dei calcolatori quantistici. Un progetto che vede coinvolti anche numerosi ricercatori Italiani e che è stato lanciato nei mesi scorsi proprio qui a Genova in occasione del convegno sulle nanoscienze alla presenza di 800 scienziati da tutto il mondo. Le nanoscienze sono un settore molto particolare, che studia la materia sulla scala dei nanometri, unità di misura che già sembra suggerirci qualcosa di estremamente piccolo: stiamo parlando di un miliardesimo di metro! Le nanoscienze lavorano dunque su scala atomica, arrivando a manipolare singole particelle atomiche e dando così vita a materiali dalle proprietà spesso sorprendenti, come nel caso del grafene.
Queste dimensioni sono anche le dimensioni in cui hanno validità le leggi della meccanica quantistica. Leggi molto complicate, che non sempre sono facili da governare come lo potevano invece essere le leggi classiche dell'elettromagnetismo o della gravità. Ma è proprio grazie a queste leggi su scala atomica che i ricercatori stanno tentando di dare vita a sistemi crittografici impenetrabili, e ad un futuro per i computer assolutamente nuovo e rivoluzionario.
«In questi ultimi anni - ha spiegato nel suo intervento Phaedon Avouris, il capo del settore Ricerche dell'IBM - la tecnologia al silicio è stata potenziata enormemente. Quando si varcò questa soglia alla fine degli anni '90, tuttavia, la velocità di calcolo non aumentò più come avveniva in precedenza, ma subì un rallentamento, causato da dissipazioni energetiche e da altri fenomeni tipici delle scale atomiche». Come fronteggiare questo problema? Ecco nascere proprio in questi anni i «nanotubi al carbonio».
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