«Nemmeno la Uaw è una entità unica»

A «Nessuno si pone il problema della governabilità dello stabilimento, semplicemente perché il problema non c’è. Se qualcuno vuole sollevarlo, è spinto da retropensieri: se lo dice l’azienda, è in quanto non vuole investire e cerca di accampare delle scuse; se lo dice il sindacato perdente, la Fiom, è perché non vuole riconoscere di aver perso, e ha tutto l’interesse di dire che lo stabilimento non è gestibile. Insisto: non è vero! Gli operai badano al proprio lavoro, i dipendenti hanno bisogno di lavorare e di prendere lo stipendio alla fine del mese. Hanno vinto i sì, le regole approvate a maggioranza sono quelle, la prospettiva per tutti è lavorare regolarmente».

B «Un sindacato unico dell’auto, com’è organizzato negli Stati Uniti con la Uaw o in Germania con la Ig Metall, non fa parte della cultura che si è sviluppata in Italia.

Sono stato a Detroit in visita alla Union automotice workers circa un anno e mezzo fa, e mi sono fatto un’idea precisa: la Uaw è un sindacato unico ma poi si divide in tanti sindacati aziendali, anche piccoli, che devono aderire alle linee della maggioranza. Quindi, dire unico è una semplificazione. Da noi, anni fa ci si provò con la Flm, la Federazione dei lavoratori metalmeccanici, formata da Fim, Fiom e Uilm. Durò poco. Non apparteneva alla nostra cultura sindacale».

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