Il neonato Pd fa già i capricci: «Primarie anche per i vertici cittadini»

Il sorpasso arriva come uno schiaffo in faccia a Ds e Margherita. Il voto di Milano segna la sconfitta della lista istituzionale «Per Veltroni», battuta dalla più barricadiera «Con Veltroni, ambiente, lavoro, innovazione, sinistra» per 32,2 a 31,8. Numeri che suonano come una beffa anche se si fa il totale: le due liste portano in dote a Walter Veltroni poco più del 64 per cento dei voti, uno dei peggiori risultati di tutt’Italia. Incalza da vicino la lista di Rosy Bindi al 23,4 per cento (che si piazza prima nel collegio della Fiera). Segue la lista di Enrico Letta, ferma al 12,2. A Milano si svolgerà la prima riunione dell’Assemblea costituente del Pd, prevista per il 27 ottobre. In città hanno votato sessantamila persone, un successo che rischia di tornare indietro come un boomerang contro Ds e Margherita.
I risultati non sono ancora definitivi e già si accende lo scontro sulle primarie per la segreteria cittadina e provinciale del Pd. In molti chiedono di tornare al più presto ai seggi per eleggere i vertici locali. Lo vuole la lista Con Veltroni, così come candidati che si sono battuti per Rosy Bindi ed Enrico Letta. Il primo a parlare è Onorio Rosati, segretario milanese della Cgil: «Chiediamo che la politica non torni a chiudersi nelle sue quattro mura». Le primarie fanno proseliti anche tra diessini come il parlamentare Emanuele Fiano, fresco di una schiacciante vittoria nel suo collegio della lista Con Veltroni: «I dati di affluenza alle primarie dicono che se pensassimo di non far partecipare i cittadini faremmo una sciocchezza. Basta con le decisioni prese in stanze chiuse».
Spinge anche Nando dalla Chiesa, eletto nelle liste di Rosy Bindi: «È un messaggio chiaro ai partiti, una sconfitta della politica degli apparati. Non sarebbe male avere le primarie anche per il segretario cittadino e provinciale». Possibilista Riccardo Sarfatti, il bindiano sfidante di Martina alla segreteria regionale: «Decida l’assemblea regionale ma l’importante è non lasciare tutto in mano a Ds e Margherita». Favorevolissimo Davide Corritore della lista Letta, che nel suo collegio (in zona Fiera) ha portato a casa un risultato eccezionale: «Non bisognerebbe neanche porsi il problema. È scontato che ci debbano essere le primarie».
In realtà il regolamento non dice nulla sulla scelta dei segretari cittadini e provinciali. Frena gli entusiasmi Franco Mirabelli, segretario provinciale dei Ds, la cui lista ha preso oltre duemila voti: «Mi sembra un dibattito stupido. È stata appena formata un’assemblea, lasciamo che prenda le sue decisioni».
Ed ecco alcuni dati provvisori degli eletti. Tra i capilista più votati Patrizia Toia, Franco Mirabelli, Marilena Adamo, Barbara Pollastrini, Gad Lerner (per la Bindi), Davide Corritore (per Letta). Sconfitta invece Linda Lanzillotta, che è stata eletta ma battuta dalla lista guidata da Stefano Boeri.

Tra gli altri veltroniani eletti il presidente della Provincia, Filippo Penati, e il suo assessore Daniela Benelli, Matteo Mauri, Vittorio Gregotti, Alberto Martinelli, Michele Salvati e Daria Colombo (tutti della lista Per Veltroni). E poi Milly Moratti, Severino Salvemini, Sandra Bassan, Stefano Facchi, Patrizia Bisio (Con Veltroni). Tra gli altri eletti per la Bindi Bruna Mekbuli e Roberto Zaccaria. Passato anche Ferdinando Targetti (per Letta).

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