Del Neri sfida Palermo: «Voglio undici uomini»

Del Neri sfida Palermo: «Voglio undici uomini»

È arrivato finalmente il momento della verità, la febbre è sempre più alta. Oggi la Sampdoria decollerà verso Palermo e domani - in un «Barbera» tutto esaurito - si giocherà il quarto posto. Tra i blucerchiati e un sogno chiamato Champions ci sono 180 minuti, e soprattutto uno scontro diretto che potrebbe essere decisivo. «Ma non sarà una finale - taglia corto il tecnico Del Neri - perché il Napoli all'ultima giornata non è certo una formalità». L'impressione però è che la gara coi rosanero sia il vero match point a disposizione dei doriani. «Diciamo che sarà una finale solo se riusciremo a vincere. È una partita importante, come quella di Roma. Troveremo un ambiente caldo, passionale. Lo conosco bene. Sono convinto che ci darà la giusta convinzione».
Sogni di rivincita È un Gigi Del Neri più carico che mai quello che, sotto sotto, spera di fare lo sgambetto al presidente del Palermo Zamparini, che nel 2005 lo aveva esonerato senza troppi complimenti. I tifosi, e molti giocatori, contano invece di vendicarsi nei confronti di Delio Rossi, allenatore della Lazio nella finale persa in Coppa Italia, giusto un anno fa. «Zamparini ha ragione, emtrambe le squadre meriterebbero la Champions», dice il tecnico doriano. «È una sfida tra Cassano e Miccoli? Beh, c'è anche il duello tra Liverani e Palombo. E poi noi abbiamo Pazzini, loro Cavani e Pastore. Anche Sirigu è un gran bel portiere». Sarà una battaglia, continua Del Neri, perché «incontreremo la squadra che, tra le mure amiche, sa essere più aggressiva e determinata» ma la Samp «farà la sua partita. Noi non sappiamo come si giochi per il pareggio. Si va a Palermo solo per ottenere il massimo».
L'approccio mentale Niente calcoli, insomma. Anche se ai blucerchiati, tutto sommato, un punto potrebbe anche bastare. «Dobbiamo avere lo stesso approccio di Milano, contro l'Inter, e dell'Olimpico, contro la Roma. Abbiamo mantenuto un grande equilibrio mentale di fronte a 80 mila spettatori - sottolinea Del Neri - dovremo farlo anche di fronte a 30 mila tifosi del Palermo».
Fattore campo Attenzione, però. Alla Favorita ci saranno anche circa 2200 tifosi blucerchiati. La Sampdoria non sarà sola, nella disfida siciliana. «È un bel segnale, agli occhi del nostro pubblico abbiamo una credibilità sempre maggiore, questo ci dà grande fiducia, anche in termini di morale. Ci sono tante sensazioni positive» dice il mister di Aquileia. «Nei cento minuti che affronteremo, sicuramente ci saranno anche momenti difficili. Ma dobbiamo dimostrarci squadra. Dobbiamo dimostrarci uomini. Lavorando con grande rispetto dell'avversario - prosegue il tecnico - ma cercando di giocare meglio di loro. Se daremo il massimo in campo, non ci sarà nulla da rimproverarci».
Futuro e cabala Ci sono poi le tante, troppe voci sul futuro blucerchiato. L'addio di Marotta verso la Juventus (con lui dovrebbero partire anche Asmini e Paratici), l'arrivo di Sergio Gasparin come nuovo direttore generale, Doriano Tosi nel ruolo di diesse. Anche il destino di Del Neri resta in bilico. Almeno ufficialmente. «Incertezza sul futuro? Forse vuol dire che tutte queste voci portano bene - sorride il mister doriano - queste pseudo problematiche saranno comunque definite a fine campionato».
Del Neri accostato persino alla Juventus, nelle ultime ore.

«Ah sì, pure alla Juve? Ma guardate che ora va via Mourinho e vado anche all'Inter, mi divido in cinquanta parti - scherza il tecnico - no, al momento io sono solo l'allenatore della Sampdoria. E voglio regalare ai tifosi quello che si meritano, cioè la Champions League».

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