«Nessun dissenso tra Colle e premier»

da Roma

A Silvio Berlusconi conveniva il maggioritario. Ma dato che il premier è «un vero democratico» ha seguito il volere della maggioranza scegliendo il proporzionale.
Scherza con i giornalisti, lancia battute alla piccola folla radunata per vederlo e si dichiara pronto alla sfida elettorale. Umberto Bossi è a Bellaria per la conclusione dei due giorni di lavori della scuola politica federale della Lega Nord. Il leader leghista, che lunedì prossimo a Riva del Garda sarà insignito del premio pizzaiolo dell’anno 2005 grazie alla sua attività svolta in favore della «tipicità regionale», come sempre si dimostra l’alleato più in sintonia con il capo del governo. Nessun dissapore, dice, tra il governo e il presidente della Repubblica. «Non c’è nessun disaccordo tra Ciampi e Berlusconi - dice il Senatùr - Berlusconi è uno flessibile e se Ciampi chiede qualcosa bisogna che venga accolta e si deve fare fatalmente un passo indietro». Il Senatùr si dice convinto del fatto che Ciampi sia imparziale. «Lo deve essere per forza visto il suo ruolo», aggiunge.
E sulla legge elettorale Bossi osserva che «indubbiamente Berlusconi avrebbe avuto interesse a mantenere il maggioritario ma essendo un vero democratico ha seguito il volere della maggioranza». Un volere che lo ha portato a scegliere il proporzionale che, aggiunge Bossi. «C’è in tutta Europa ed è più lineare».
Dopo aver scambiato un paio di battute con la folla Bossi discute a lungo con lo stato maggiore della Lega: i ministri della Giustiza, Roberto Castelli; delle Riforme, Roberto Calderoli; del Welfare, Roberto Maroni.
Il leader con loro tira un bilancio, tutto positivo, di questi anni di governo. «La Lega ha scelto la via democratica per il federalismo - ricorda Bossi - nelle nostre manifestazioni non si sono mai state vetrine rotte o cassonetti incendiati perché siamo un movimento profondamente popolare e democratico». E il leader del Carroccio auspica che «la prossima settimana passi definitivamente il federalismo una cosa epocale che cambierà il Paese».
Tocca a Maroni confermare la piena soddisfazione della Lega sull’attuazione del programma della Casa delle libertà. «Le cose che stavano nel programma di governo e che sono state realizzate - dice Maroni - per quanto riguarda i ministri della Lega ha una percentuale vicina al 100 per cento».
Passata la riforma federalista la Lega è pronta a partire con le iniziative politiche e la messa a punto del programma per la nuova campagna elettorale. E a questo proposito Bossi dice che quello che più gli è dispiaciuto durante la lunga convalescenza è stata la mancanza di contatto con il suo popolo.
«Mi è mancato il contatto con la gente.

Quella per me è la cosa più importante - confessa il leader leghista -. Io da sempre sono abituato ad andare in giro e a parlare con le persone. Ma adesso finalmente ho ripreso. Vorrà dire che mi tocca vincere le elezioni senza averle preparate».

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