MilanoLapidario Massimo Moratti, si rifugia nel sole della Versilia lontano dal gelo di Milano, per lanciare strali dopo il clamoroso tonfo contro Totti e compagni. A due passi dal suo buen retiro estivo di Forte dei Marmi segue lesordio della Primavera al Torneo di Viareggio, ma neanche i baby danno soddisfazioni, 1-1 con lAnderlecht, il patron nerazzurro mette tutti spalle al muro. «Qualcuno dei giocatori deve capire che il campionato non è finito. E che bisogna dare lanima. Niente giudizi, sarei troppo duro». Ma in serata a Inter channel confida: «Sono stati molto scarsi».
E Ranieri?. Limpressione è che il rapporto tra i due non sia più idilliaco. E dire che dopo la vittoria nel derby, appena 20 giorni fa, Moratti diceva: «E un uomo saggio, lartefice della risalita». Ora qualche crepa si è aperta, a partire dal mercato con la cessione indesiderata di Thiago Motta e il mancato arrivo di Palacio. E poi il pareggio col Palermo: «I tifosi non si divertono per un 4-4», la sentenza presidenziale. E le scelte, da Castaignos dimenticato ad alcuni cambi, Milito fuori nel finale coi rosanero e Poli per Pazzini allOlimpico. Ma più di tutto la gestione del caso Sneijder. Che Ranieri ritroverà oggi alla ripresa quando terrà a rapporto la squadra. «Faremo un bel discorso», ha promesso domenica. Bisogna dare spiegazioni alle ultime tre gare, soprattutto alla débâcle romana, che hanno vanificato il filotto di sette vittorie consecutive. Un ribaltone a cui non sa rispondere Moratti: «Con la società dobbiamo capire cosa fare, perché non cè tempo da perdere. Quella è una partita che non si fa».
Tocca allallenatore raccogliere i cocci. La difesa è tornata colabrodo (otto gol in due partite). Contro i giallorossi i nerazzurri sono sempre stati in difficoltà a livello fisico. Riemergono i dubbi sulle vacanze di Natale così lunghe. Infatti, appena si è ripreso a giocare ogni tre giorni, la squadra è andata di nuovo in apnea. Non basta infarcire la formazione di mediani per ovviare al problema. Serve qualità per essere pericolosi.
Ranieri è convinto che lInter saprà rialzarsi. E poi il calendario dà una mano. Domenica cè il Novara, e come allandata diventa una sfida delicata, da vincere. Gasperini fallì e andò a casa. Ranieri non rischia, ma sa che il terzo posto, distante solo 5 punti, è fondamentale per ogni discorso futuro. Altrimenti il passo per trasformarsi da aggiustatore a rottamatore, diventerebbe breve. E a quel punto i dirigenti, non esenti da colpe, anzi, sarebbero chiamati a un progetto di rifondazione (Guardiola?).
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