«Nessun ingresso nel patto di Rcs»

da Milano

Allo stato attuale non sono previsti nuovi

ingressi nel patto Rcs, né che gli attuali membri dell’accordo rilevino parte della quota che fa capo al gruppo Ricucci. È quanto ha affermato ieri il presidente di Rcs Mediagroup, Pier Gaetano Marchetti. «In questo momento - ha spiegato, a proposito della sistemazione del 14% di Rcs in pegno a Bpi e detenuto dal gruppo Ricucci - non sono previsti nuovi ingressi nel patto, perché il patto è robusto ed è stato da poco rinnovato per la durata di tre anni». Quanto alla possibilità che siano gli stessi membri del patto ad acquistare in parte la quota dell’immobiliarista romano su cui Bpi ha deliberato l’escussione, Marchetti ha ribadito che «un arricchimento del patto oggi non è molto attuale». Del resto, ha sottolineato il presidente di Rcs, il patto «vive con molta tranquillità e anche con un po’ di distacco la sistemazione della partecipazione di Ricucci. I grandi soci di Rcs, peraltro, non hanno sinora affrontato la questione». Nelle scorse settimane un 5% circa della quota di Ricucci era stato proposto ai Benetton che avevano però declinato l’offerta. Anche ieri, in Borsa, il titolo Rcs è stato oggetto di vendite (meno 1,5%). Sulle azioni si è infatti spenta la speculazione dopo la decisione della Bpi di escutere la quota in pegno da Ricucci.

Da parte sua Mediobanca, primo azionista singolo di Rcs con circa 13% e membro del patto di sindacato, ha recentemente alzato il giudizio su Rcs a «outperform» da «neutral» con un target price rivisto da 4,3 a 5,4 euro. Secondo Piazzetta Cuccia, che a Rcs ha dedicato un dossier intitolato Ritorno ai fondamentali, il gruppo editoriale è sulla via per raggiungere i target finanziari 2007 mentre è garantita la continuità del management.

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