Nessuna attrice, le giornaliste spiccano per eleganza

Non convince l’interpretazione del direttore, eccellenti le voci maschili, fischi alla regia

Paola Bulbarelli

da Milano

La si potrebbe ricordare come la prima delle occasioni mancate. Almeno se si vuole guardare l’evento di apertura della Scala dal punto di vista delle starlette sempre in cerca dell’occasione giusta per mettersi in mostra. Era senz’altro il momento giusto per lanciarsi, i fotografi e le televisioni avrebbero pagato oro per un nome noto dello spettacolo tanta era la penuria di vip da rotocalco gossiparo. E invece niente, niente Falchi, niente Marini, niente di niente. Forse è la nuova era del Piermarini, più sobria, più low profile, più radical chic. Forse, inconsapevolmente, si sono adeguati tutti al nuovo maestro, al nuovo regista, al nuovo scenografo, che insieme sono stati un vero e proprio inno alla semplicità. O alla «modernità», termine usato da chiunque facesse un commento sull’Idomeneo di Harding. Così il foyer, da molti definito «una vera tristezza», aveva poco da raccontare. Basti pensare che l’entrata di Clarence Seedorf con moglie e di Moran Atias ha fatto impazzire telecamere e macchine fotografiche più dell’arrivo di Ciampi e signora. Il calciatore del Milan in smoking bianco e cappottino nero ricamato di John Richmond, che ha pure firmato l’abito hollywoodiano con generosa scollatura della Atias, era accompagnato da Saverio Moschillo, scopritore e produttore di talenti modaioli. Un calciatore è sempre un calciatore e persino Tiziana Maiolo, assessore milanese, in completo pantalone di Armani con top rosso fuoco, si è lasciata scappare che «venire dopo Muti è come scendere in campo dopo Shevchenko».
Unica stilista in carne e ossa, l’elegantissima Alberta Ferretti con un abito lungo di chiffon nero impreziosito da inserti di pizzo. Vestiva Ferretti pure Maria Paola Lunardi, senza marito per i ben noti motivi legati alla Tav, in chiffon grigio perla, al ginocchio e con drappeggio sul davanti mentre Laura La Russa ha preferito il bordeaux per l’abito stile impero con corpetto disegnato apposta per lei da Sarli. E se mancavano le attrici, in compenso abbondavano le giornaliste particolarmente attente alle mise. Paola Ferrari De Benedetti (in nero e smeraldi mozzafiato) e Jacaranda Caracciolo Falk (in grigio argento) indossavano capi esclusivi di Roberto Cavalli. Lina Sotis (completo nero ravvivato da grande fiore color geranio sul rever) vestiva Armani e Paola Cacianti (smoking nero) optava per Gai Mattiolo. Gabriella Dompè, una delle colonne portanti della Scala, ha scelto un vestito color tortora di Lorenzo Riva, appariscente. «Se la scenografia vuole essere minimale, non è obbligatorio che lo siamo anche noi - ha detto».

Senza dubbio la pensano come lei Daniela Javarone, con giacca di Sarli broccato oro dal collo a scultura per meglio mettere in evidenza uno smeraldo da 50 carati e Marinella Di Capua, con un completo di Renato Balestra e rubini sangue di piccione e diamanti bianchi e rosa.

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