"Nessuna retromarcia La via Craxi si farà e la vorrei al Castello"
15 Giugno 2010 - 10:07Stefania, figlia dell’ex leader del Psi, incontra la Moratti: "Mi ha confermato che entro quest’anno sarà ricordato"
Scrutini bloccati per due giorni nella maggior parte delle scuole milanesi. È l’effetto dello sciopero proclamato dai docenti della Cub scuola, dai Cobas e da varie sigli sindacali contro quello che definiscono «il massacro della scuola pubblica», ovvero la riforma delle superiori e i tagli della legge 133. In 24 istituti di Milano (più altri dieci in provincia) gli scrutini cominceranno di fatto domani, con due giorni di ritardo, e al momento sono 300 quelli bloccati.
La situazione è a macchia di leopardo: mentre al liceo classico Parini e al Berchet gli insegnanti sono al lavoro per passare al vaglio l’elenco delle classi e i voti di ogni singolo studente, i lavori in aula professori sono fermi al Bertarelli, al Ferraris-Pacinotti, al Cremona, al Virgilio, al Varalli, al Giorgi, al Marconi, all’Oriani-Mazzini, al Curie, allo Steiner, al Da Vinci, all’Einstein, al Verri, al Galvani, all’Arcadia Pertini, al Moreschi, al Maxwell, al Capponi. E lo stesso andazzo si registra in parecchie scuole fuori Milano: al Majorana e all’Olivetti di Rho, al Curie di Cernusco, al Bellisario di Inzago, al Marconi di Gorgonzola, al Curie di Tradate e al Piero della Francesca di Melegnano.
«La nostra - spiegano gli insegnanti, scesi in piazza con leandiere sindacali - è una protesta contro i tagli indiscriminati di otto miliardi di euro che hanno già compromesso il funzionamento della scuola, il diritto allo studio e il diritto a un lavoro dignitoso. Per colpa di una manovra finanziaria iniqua, è in arrivo un altro salasso con tanto di blocco degli scatti di anzianità e degli aumenti contrattuali».
Se lo sciopero rischia di ritardare la pubblicazione dei quadri di fine anno, già si sa chi sarà ammesso alla maturità e chi no. E i dati milanesi sembrano abbastanza in linea con l’andamento nazionale, che rileva il 6% di bocciature prima dell’esame. Sono infatti in aumento i ragazzi non ammessi alla prova di maturità: il record è dell’istituto Caterina da Siena dove, su 124 maturandi, ben 16 sono già stati stoppati e dovranno ripetere l’anno. Fra le scuole più severe c’è il liceo scientifico Vittorini: nel 2009 tutti i 159 ragazzi di quinta avevano fatto la maturità. Quest’anno invece non sono stati ammessi 9 studenti su 153. All’istituto tecnico Moreschi i bocciati sono una decina, contro i sei dell’anno precedente. Al classico Berchet non ce l’hanno fatta 6 studenti, mentre lo scorso anno non era stato ammesso alla maturità solo un ragazzo. Insomma, se da un lato è vero che tante sufficienze scarse sono state trasformate in un sei pieno per dare una chance agli studenti «zoppicanti», è anche vero che i prof non sono stati poi così clementi ed hanno applicato alla lettera l’appello a una maggior severità.
Tra Milano e provincia, a prepararsi per la prima prova scritta, fissata per il 22 giugno, ci sono 18.300 studenti.