Nessuno sconto: squadra in campo e conti a posto

Il presidente della Figc Carraro attacca Pericu: «Mi stupisco che proprio lui, avvocato, abbia dubitato dell’autonomia dello sport»

Nessuno sconto: squadra  in campo e conti a posto

Paola Balsomini

Sono state esaminate le nuove nomine della Federazione, si è parlato della prova tv per la prossima stagione e dei ripescaggi per l’anno 2006, ma del Genoa nemmeno l’ombra. Nessun punto all’ordine del giorno del consiglio federale di ieri prendeva in considerazione la società rossoblù e i suoi problemi. Il più urgente: con quale squadra giocare domenica. Della proroga, però, non si è fatto nemmeno un cenno, mentre c’è stato spazio per un attacco del presidente Carraro al sindaco Pericu: «Mi sono stupito - ha detto Carraro - che Pericu valente avvocato abbia messo in discussione la legge 280. Però lo capisco perchè è il sindaco di una città che sta vivendo un’amarezza profonda dopo la grande gioia della promozione solo che l’autonomia dello sport c’è in tutto il mondo». Comunque sia, niente proroga. La Lega di serie C già due giorni fa era stata chiara: i recuperi riguarderanno i club che hanno fatto richiesta del Lodo Petrucci.
Oltre ai nomi delle società era già stata comunicata addirittura la data in cui si disputerà la prima giornata del campionato. Anche in questo caso, del Genoa nessuna traccia. Ma oltre al danno di dover giocare con mezza squadra della Primavera, ecco che la Lega di serie C non ha fatto sconti nemmeno per quanto riguarda le fidejussioni. Entro domani infatti la società dovrà mettersi in regola con i parametri economici e ciò vuol dire che per tutti i giocatori che percepiscono uno stipendio superiore ai 62 mila 500 euro all’anno dovrà essere chiesta una garanzia bancaria in grado di assicurare ogni mensilità. Una situazione decisamente intricata per Preziosi visto che tutti quelli che decideranno di rimanere, Tedesco e Rossi hanno già dato il loro assenso, dovranno quindi essere coperti da fidejussione. Una corsa contro il tempo visto che mancano appena 48 ore, altrimenti anche i vecchi tesserati non potranno scendere in campo contro il Pizzighettone, sempre che la società decida di presentarsi all’appuntamento. Altro problema: Vicenza e Reggio Emilia hanno preferito non ospitare la sfida, mentre anche Bologna si sta tirando indietro. Intanto sui mancati accordi delle squadre di serie A e B con la tv satellitare ieri è intervenuto anche l'amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge «Continueremo a trattare». Escluso un interesse per la serie B, Sky ha invece confermato che si cercheranno delle soluzioni ad hoc per Napoli e Genoa, che pur non militando nella serie più alta «rappresentano un bacino di dubbio interesse». Sicuramente è così ma allo stesso tempo i due club dovranno anche elargire la quota che spetta di diritto a tutte le altre 17 società. La quota è di circa 100 mila euro per club, ciò vuol dire che per riuscire ad andare in onda sul satellite il Genoa dovrebbe spendere esattamente un milione e 700 mila euro, nemmeno divisibili con il Napoli che a sua volta dovrà pagare le società dell’altro girone.
La scorsa stagione i partenopei si erano accollati la spesa, ma sicuramente la trattativa non è semplice da portare a termine.


E nonostante la situazione di crisi che sta attraversando il Genoa in questo periodo, continua a crescere il numero degli abbonamenti, basti pensare che due giorni fa erano state sottoscritte altre sessanta tessere mentre ieri i tifosi in coda per l’ambito tagliando erano 43.

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