Nestlé I sindacati: a rischio 3500 posti

I sindacati chiedono a Nestlé di chiarire le sue intenzioni sulle produzioni italiane. «In più di un’occasione - si legge in una nota del sindacato - abbiamo registrato l’intenzione della multinazionale di dismettere produzioni e di intraprendere operazioni di cessione di marchi. A rischio ci sono 3.500 lavoratori se la multinazionale alimentare deciderà di non continuare a investire in Italia». Nello specifico, a detta del sindacato, negli ultimi mesi «sono mancati i piani di investimento per l’Antica Gelateria di Parma, per lo stabilimento della pasta fresca di Moretta (Cuneo) e per quello dei gelati di Benevento). Poi c’è il fronte Perugina, dove, prosegue la nota, «si sono deteriorate le relazioni sindacali a seguito di alcune decisioni unilaterali prese dall’azienda sull’organizzazione di lavoro, mentre nei siti di Ferentino (Frosinone) e S.

Martino Buonalbergo (Mantova) i lavoratori sono in allarme per le voci di cessione dei marchi Motta e Alemagna, maldestramente smentite dalla proprietà nei giorni scorsi ma poi confermate a mezza bocca». Appuntamento mercoledì prossimo a Milano per un faccia a faccia con i vertici della multinazionale.

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