Roma

Netturbini, quelle chimere

(...) innanzitutto, che vivrebbero in un ambiente più pulito (scusate se è poco); e anche le casse comunali, visto che di questi tempi, a torto o a ragione si piangono calde lacrime e si levano alti lai al cielo per i tagli imposti dalla finanziaria. Non c’è proprio niente di male, e anzi c’è tutto di bene, a multare chi non osserva la legge e le norme del viver civile e arrogantemente se ne frega del prossimo e dei diritti di tutti. È inoltre noto che a lasciar correre sulle piccole cose, spesso viene interpretato come il diritto a poter compiere più grandi e gravi abusi. Trascura di riparare per tempo l’infisso di una finestra e presto tutto il condominio andrà alla malora, era il motto della famosa «tolleranza zero» che a New York ha prodotto lusinghieri risultati. Ma non tutto va male, bisogna riconoscerlo. Una settimana fa, per esempio, sempre in quei settecento metri di via che costituiscono il nostro osservatorio, abbiamo visto per la prima volta una squadra di tre netturbini che di lena spazzavano la strada con le nuove ramazze, quelle che sono più resistenti e dovrebbero offrire una migliore prestazione. Peccato solo che nei giorni successivi non siano più tornati. Peccato che i cassonetti siano sempre stracolmi perché li si svuota a giorni alterni; peccato che i sacchetti con l’immondizia vengano abbandonati tutto intorno al cassonetto, e quando questo viene svuotato, restano lì per giorni e giorni. Le ramazze nuove sono certo miracolose, ma anche quelle vecchie davano risultati.

Bastava usarle.

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