«Le news conquistano la domenica»

La novità più grossa è dell’altro giorno, la domenica pomeriggio affidata non al puro entertainment ma a una testata giornalistica (Domenica Cinque, condotto da Barbara D’Urso supportata dalla redazione di Videonews), «una novità storica» spiega orgogliosamente Mauro Crippa (nella foto), capo dell’informazione Mediaset. L’altra novità, in un palinsesto autunnale fatto soprattutto di conferme, è screziata da un’indiscrezione velenosetta. Un articolo di Tv Sorrisi & Canzoni che racconta (con tanto di bollino «bocciata») i provini delle quattro candidate al posto poi affidato a Federica Panicucci, nuova co-conduttrice di Mattino Cinque insieme con Claudio Brachino. «Dico solo una cosa: averne di candidate del livello che abbiamo avuto» risponde Crippa.
Nessuna polemica.
«Ci siamo trovati nella situazione davvero speciale di avere quattro persone di straordinario livello professionale. Non ci sono né promossi né bocciati. Purtroppo alla fine bisogna scegliere».
E la scelta è caduta sulla Panicucci.
«Abbiamo scelto lei ma non in base a una classifica di bravura. Non diamo pagelle. La valutazione fatta, come sempre, riguarda esclusivamente l’idoneità a quello specifico spazio televisivo. A me piacerebbe lavorare anche con le altre, chissà che non succeda in futuro».
A proposito di Mattino Cinque. All’inizio sembrava un’impresa dura sfidare il servizio pubblico in quella fascia tradizionalmente appaltata a Raiuno.
«Erano anni che la nostra tv non si cimentava con quello spazio, il concorrente ha sempre avuto una dominanza assoluta. I risultati di Mattino Cinque sono andati sempre in miglioramento, con effetti positivi anche su quello che segue».
Poi c’è la domenica pomeriggio che darete a un programma giornalistico.
«È una novità storica per la televisione, ci tengo a sottolinearlo. Abbiamo voluto sperimentare in un programma della domenica pomeriggio - una volta si diceva che era l’ottava prima serata - uno staff di giornalisti. Anche se ci sarà molto spettacolo».
Un Pomeriggio Cinque in versione domenicale.
«C’è l’elemento di continuità di Barbara D’Urso. È riuscita per certi versi a diventare una giornalista. Può capitare che nelle riunioni sia lei a proporre temi di cronaca più impegnativi. C’è stata un’inversione di ruoli. I giornalisti spesso propongono temi di alleggerimento, lei quelli più duri».
E «Matrix»?
«Si conferma, con la conduzione di Alessio Vinci, che ha dato buone soddisfazioni. La bravura di Vinci e di Alessandro Banfi (curatore di Matrix, ndr) è stata quella di prendere in gestione un oggetto che era molto connotato da Mentana. Non era facile traghettarlo verso un altro stile e farsi accettare dal pubblico. L’operazione è riuscita».
Altri esperimenti, tipo «Password» di Emilio Fede?
«Ci stiamo pensando, a me piacerebbe riproporlo perché ha dato pagine di eccellente giornalismo. Poi non dimentichiamo Terra, che ha avuto medie molto alte e andrà in onda per tutta l’estate, senza interruzioni. E poi Verissimo, programma ormai modello per l’informazione leggera».


Ultima cosa: a quando MediasetTg24?
«L’idea dell’all news ci stimola molto, in un mondo multicanale come quello del digitale terrestre. Ma quando lo faremo lo faremo da leader. Non possiamo fare solo un’operazione di facciata. SkyTg24 è ben realizzata ma è un’operazione di legittimazione editoriale, più che di ascolto reale».

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