Ferruccio Gattuso
Al Blue Note meneghino Nick The NightFly, voce imprescindibile e intramontabile di Radio Montecarlo, si trova come a casa: è tra le mura del prestigioso jazz club che il dj scozzese presenta artisti dellarea fusion, jazz, rnb, soul, blues, new age e prosegue la sua lezione di musica, ormai ultradecennale, a un pubblico delletere assetato di qualità.
Nativo di Glasgow, Nick The NightFly nasce come cantante, musicista e compositore, poi il destino lo porta dietro un microfono per parlare, e rendere la sua voce dallaccento inconfondibile una sorta di oasi sonora. A quelloasi approdano i viandanti stanchi della traversata in un deserto radiofonico troppo spesso inaridito dalle melodie usa e getta e soprattutto dalle armonie elementari.
Inutile dire quindi che quando il «volo notturno» di Nick si trasforma in musica eseguita in prima persona, e non raccontata, la curiosità e le attenzioni si raddoppino, perché la riflessione è inevitabilmente una: vediamo se chi predica bene, razzola pure bene. Nick The NightFly calca quindi il palcoscenico del Blue Note - da questa sera fino al 23 dicembre - accompagnato dalla RMC Orchestra, formata dai più importanti session men e solisti jazz dellarea milanese.
Una big band con una poderosa sezione fiati (più di dieci elementi tra trombe, tromboni e sax, e poi Claudio Angeleri al piano; Tony Arco alla batteria e Alessandro Gallo alla chitarra) pronta a dedicare la propria agilità strumentistica alla memoria di Ray Charles.
È a «The Genius», infatti, che i tre concerti vengono dedicati: Tribute To Ray Charles (doppio concerto, ore 21 e 23.30, praticamente sold out) vuole essere un viaggio nel ricordo ma anche nella conferma: i brani del pianista cieco di Albany ancora oggi infatti mantengono quella vitalità che ipnotizzava il mondo negli anni doro del soul.
«Tutto nacque in occasione della presentazione del film Ray di Taylor Hackford - spiega Nick The NightFly -. Organizzammo una proiezione in anteprima proprio al Blue Note, e fu un momento emozionante. Ho rivisto, in quelloccasione, la figura di un gigante. Sono corso a riascoltarmi i suoi dischi, tuffandomi in canzoni fresche dopo cinquantanni, ho riletto la sua biografia. Con la RMC Orchestra rivisiteremo i classici jazz, soul e anche blues di Charles, senza passare per la sua infatuazione country che spiazzò molti. Si andrà da brani come Georgia On My Mind a Hit The Road Jack e What Id Say. E dopo la musica di Ray, ci sarà spazio anche per qualche storico blues, per Work Song di Oscar Brown Jr e Everyday I Have The Blues nella versione di Count Basie». Titoli e autori che fanno venire i brividi agli appassionati: non poi così pochi, in Italia.
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