Lucia Resta
Le educatrici di asili nido e scuole materne continuano la loro protesta, che va avanti ormai da mesi, contro leccessiva flessibilità introdotta dal Contratto collettivo decentrato integrativo (Ccdi). Ieri, per tutta la giornata, i sindacati Usi e Csa hanno indetto uno sciopero e circa 300 persone hanno manifestato nellunico spazio concesso loro dal Comune, cioè piazza Madonna di Loreto.
Dallultima protesta messa in atto il 21 ottobre scorso, la situazione non è migliorata, anzi, «il clima è diventato intimidatorio da parte dellamministrazione - racconta Daniela Eginni, rappresentante sindacale dellUsi -. La maggior parte delle griglie degli orari che, secondo il Ccdi sono di competenza del gruppo educativo di ogni scuola, sono state rifiutate dallapposita commissione del dipartimento XI che si occupa di valutarle e vengono minacciati provvedimenti nei confronti del personale inadempiente. Ad alcune scuole hanno concesso una proroga entro il 16 dicembre, ma dopo che succederà? Se non accetteranno le nostre griglie provvederanno loro a darcele dufficio senza considerare le nostre esigenze?».
Il punto su cui maggiormente insistono le educatrici sin da quando è stato firmato laccordo tra lamministrazione comunale e Cgil, Cisl, Uil e Diccap, è linaccettabilità degli orari così come sono previsti dagli articoli 158 e 159 del Ccdi. Gli orari risultano sfalsati e prevedono turni che alterano sia il ritmo di lavoro delle insegnanti, che quello dei bambini di cui si occupano. Queste turnazioni però agevolano lamministrazione, che può risparmiare perché cè meno bisogno di supplenti, cui si ricorre solo al verificarsi di condizioni «discrezionali» e sono comunque personale precario e part time. «Per noi, che siamo persone di sinistra - continua la Eginni - il comportamento dellamministrazione e dei sindacati confederali è un vero e proprio tradimento e penso che perderanno molti voti oltre ad una diminuzione degli iscritti ai sindacati firmatari dellaccordo».
Durante la manifestazione di ieri, un gruppo di lavoratrici del Cisma e del Codan Usi è riuscita a raggiungere il I dipartimento in via Tempio di Giove (dove inizialmente si sarebbe dovuto radunare il corteo, prima che il Comune cambiasse idea e non lo autorizzasse) e ad avere un incontro con laddetto alle relazioni sindacali del dipartimento, che ha preso atto dei motivi della protesta, ma non si è esposto troppo, aspettando di vedere i dati relativi allo sciopero (che, come al solito, potranno essere interpretati a proprio piacimento).
La mobilitazione di piazza e le vie legali sembrano gli unici strumenti cui ricorrere per attirare lattenzione.
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