Niente caloriferi, stufetta faidaté uccide una bimba

Quella carbonella era tutto. Il calorifero, il forno, la speranza di sopravvivenza. E il killer silenzioso. Un rudimentale barbecue, un braciere fatto in casa e usato per riscaldare la casa da quando il gas era stato «tagliato», ha ucciso Margarita, una bambina di 12 anni, di Busalla. Una tragedia della povertà, che ha rischiato di cancellare un’intera famiglia, la mamma e le sue due bimbe.
A dare l’allarme è stato il patrigno della vittima, un operaio italiano, a Milano per motivi di lavoro, che ieri mattina ha più volte cercato di contattare la moglie di origine dominicana sul cellulare, senza successo. Preoccupato, l’uomo ha cercato la cognata, che vive a Bolzaneto, che si è recata sul posto. La donna ha suonato più volte il campanello e visto che nessuno rispondeva e temendo che fosse accaduto qualcosa, ha chiamato un amico che l’aiutasse a forzare la porta. Una volta in casa i due hanno trovato la madre riversa a terra con una brocca d’acqua vicina a sé (con la quale probabilmente aveva intenzione di spegnere il braciere dopo aver invano tentato di rianimare la figlioletta) e la ragazzina sul letto accanto alla sorellina di un anno. A terra c’era invece un braciere improvvisato in un grosso contenitore di alluminio, di quelli usa e getta, che si usano di solito per riscaldare le pietanze.
Sul posto il medico del 118 ha constatato la morte della ragazzina, che sarebbe avvenuta sei ore prima, intorno alle otto di ieri mattina, mentre la madre e la piccina sono state trasferite all’ospedale San Martino. Non sarebbero in pericolo di vita. Secondo quanto si è appreso proprio ieri la famiglia avrebbe versato la caparra per entrare in una nuova casa.

L’alloggio teatro della tragedia, dove da alcuni giorni era stata interrotta la fornitura di gas per morosità, sarebbe stata infatti data come benefit all’operaio, da un’azienda per la quale l’uomo aveva lavorato in precedenza. La ditta però era fallita e non aveva più pagato le utenze per l’abitazione.

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