Cronaca locale

Niente più sedativi per i bimbi: al Buzzi la tac si fa in 5 secondi

La nuova macchina è costata 800mila euro. Dal 16 agosto sarà utilizzata anche per i pazienti esterni

Marisa de Moliner

Diagnosi facili e precise al Buzzi. Una novità che farà piacere alle mamme che dovranno sottoporre il loro bambino a una tac. Il merito va a un’apparecchiatura che permette l’esame in soli cinque secondi e non richiede pertanto di ricorrere alla sedazione per via endovenosa con barbiturici o altri farmaci. La Tomografia computerizzata multistrato, già attiva dall’inizio di luglio, è stata inaugurata ufficialmente ieri alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Alessandro Cè. Il nuovo macchinario, costato all’azienda ospedaliera circa 800mila euro, è l’unico espressamente dedicato ai piccoli pazienti. La tac in funzione alla clinica De Marchi, che come il Buzzi fa parte degli Istituti Clinici di Perfezionamento non è una multistrato, ma a singolo strato e molto più lenta di quella dell’ospedale di via Castelvetro. Ha quindi l’inconveniente del ricorso alla sedazione. «Si sa che è difficile tenere fermi i bambini, ecco perchè si ricorre a questa pratica - spiega Fabio Triulzi, direttore della Radiologia del Buzzi -. Con la nuova apparecchiatura se ne può fare a meno perché la seduta dura solo cinque secondi, un lasso di tempo breve durante il quale la mamma riesce a tenere fermo il piccolo. In cinque secondi il tubo della tac compie ben dieci giri di 360 gradi».
Una velocità che è accompagnata dalla possibilità di ottenere sezioni di spessore sottilissimo che possono poi essere ricostruite in ogni piano dello spazio, addirittura in immagini tridimensionali. La tac è considerata la tecnica di prima scelta nella valutazione di patologie traumatiche e d’urgenza del bambino, e un supporto importante per diagnosticare patologie encefaliche, lesioni e malformazioni di cranio e colonna. Viene anche impiegata nello studio ad alta risoluzione del polmone e nella valutazione delle patologie addominali.
«Un ospedale dei bambini - dichiara il direttore generale degli Istituti clinici di perfezionamento, Francesco Beretta -, con un pronto soccorso, una terapia intensiva neonatale e pediatrica, una chirurgia e un’ortopedia dedicate ai piccoli non poteva fare a meno di una tac multistrato che va ad affiancare un’altra apparecchiatura importante e di recente acquisizione: la risonanza magnetica operativa da inizio anno». La Radiologia del Buzzi, che è punto di riferimento regionale per la diagnostica per immagini del bambino, ha così completato la sua dotazione strumentale. E dal 16 agosto metterà la nuova tac a disposizione di pazienti esterni. «Preferibilmente - sottolinea il dottor Triulzi - al di sotto dei 18 anni.

Per rimanere nel target dell’ospedale».

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