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Niente podio Azzurri quarti e nervosi Oro alla Serbia

Niente doppietta di medaglie come in altri tre tornei continentali. Il Settebello affonda nel 4° tempo contro l’Ungheria e resta fuori dal podio europeo, sul cui gradino più alto erano invece arrivate le ragazze italiane. Una partita pazza quella che assegna il bronzo: avanti i magiari 4-1, rimonta azzurra con un 7-1 che sembra chiudere i conti, ultimo quarto devastante dei tricampioni olimpici che ribaltano il -3 grazie ai senatori e in particolare a capitan Biros (classe 1976) che alla fine avrà uno score personale di 6 reti.
L’Ungheria si conferma così la nostra bestia nera nella rassegna di Eindhoven: per gli azzurri due ko in 13 giorni, all’esordio (12-8) e ieri (12-9). Il Settebello, che schiera Volarevic tra i pali mentre in tribuna c’è Tempesti (eletto dalla Len miglior giocatore europeo del 2011) a fare il tifo, paga la pessima percentuale di realizzazione in superiorità numerica - appena 4 gol su 16 occasioni -. E alla fine, a risultato ormai compromesso, saltano i nervi: Figlioli colpisce Steinmetz e viene espulso per brutalità. Per i campioni del mondo, doppiette di Giorgetti, Gallo e Presciutti. Un po’ di delusione per i ragazzi di Campagna, ora attesi alla lunga marcia di avvicinamento ai Giochi di Londra.
«Lo definisco comunque un buon Europeo - il commento finale del ct - sappiamo dove e come migliorare. Ci aspettano mesi di duro lavoro verso le Olimpiadi. Stare tra le prime quattro è motivo d’orgoglio, considerato il livello del torneo. Abbiamo messo in grande difficoltà l’Ungheria, poi nel quarto tempo c’è stato un calo fisico e mentale e ci siamo innervositi». «Siamo scontenti del risultato, ma soddisfatti del quarto posto e del gioco espresso durante gli europei - così capitan Felugo -. Queste partite ci insegnano a comprendere meglio quali sono i nostri limiti».


L’oro va alla Serbia che nella combattuta finale con Montenegro si impone per 9-8 (rete decisiva di Udovicic a 72 secondi dalla sirena) e torna a vincere l’Europeo dopo sei anni.

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