Niscemi, in migliaia per l'addio a Lorena

È tornata a casa in una bara bianca Lorena Cultraro, la 14enne strangolata da tre ragazzi del paese poi arrestati. In migliaia al funerale. Il parroco: giovani, non vivete da parassiti. Il cordoglio del presidente del Senato Schifani: "Una cieca violenza che le nostre coscienze faticano a concepire"

Niscemi, in migliaia 
per l'addio a Lorena

Niscemi - Giornata di lutto e dolore per Niscemi: il giorno dei funerali di Lorena, la quattordicenne uccisa e gettata in un pozzo da tre giovani. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. "I genitori dei tre minori arrestati per l’omicidio di Lorena restino a casa loro, non li vogliamo ai funerali". A parlare è Giuseppe Cultraro, il padre di Lorena Cultraro. Comprensibile lo sfogo del genitore. Un migliaio di persone in corteo hanno affollato via Umberto dietro la bara bianca di Lorena. In testa i compagni di scuola della quattordicenne con striscioni in cui è scritto: "Nel cielo ora c’è un altro angelo, Lorena sarai sempre con noi". Il feretro è stato portato a spalle dai vigili del fuoco, colleghi del papà di Lorena. La nonna della ragazza ha avuto un mancamento, ed è stata soccorsa.

Il parroco: giovani, non vivete da parassiti Niente telecamere ne fotografi in una chiesa stracolma di gente per i funerali di Lorena. Fuori in piazza la folla arriva fino ad invadere le strade laterali. Sostano impianti delle tv satellitari in attesa dell'uscita del feretro. A seguire la cerimonia ci sono anche i sindaci di molti comuni del comprensorio. Nella sua omelia, il parroco della chiesa madre don Lino Mallia ha detto che "nessuno di noi è qui per caso, nemmeno Lorena che il Signore ha voluto chiamare a se per raccogliere Niscemi nella sua pace". E poi ha aggiunto: "cari giovani non accontentatevi di essere così e così. Io da giovane pensavo di vivere da eroe". "Non c'é stata l'occasione. A voi dico siate eroi audaci e forti. - ha ribadito - Forti per andare contro corrente per dissociarvi dai vili e qualunquisti per non accettare compromessi per non arrendersi per non lasciarsi trascinare da tendenze che intruppano nella massa come pecore ammucchiate. Siate forti per non essere alimentati delle stesse porcherie di cui si alimentano i porci, per non vivere da parassiti. Non lasciatevi incatenare dalle menzogne. Vivete nell'amore di Dio".

Il sindaco: perdonaci, Lorena Gli ultimi a rendere l'estremo saluto a Lorena, a conclusione della cerimonia religiosa, sono stati il preside dell'Istituto tecnico commerciale frequentato dalla ragazza, Fernando Cannizzo, e il sinmdaco di Niscemi Giovanni Di Martino, che a nome della città ha chiesto "perdono". Il preside ha utilizzato parole come sgomento, pietà, rispetto: "Sgomento - ha spiegato - come sentimento presente nell'animo di ciascuno di noi in questi giorni, ma che si associa alla pietà. Ho visto in casa di Lorena i suoi genitori abbracciati come bambini smarriti. Infine il rispetto che deve essere soprattutto il rispetto per la vita".Il sindaco ha parlato di "giorni terribili", ma ha sottolineato anche la "solidarietà ricevuta da ogni parte d'Italia" ed infine si è rivolto direttamente alla ragazza uccisa con accenti commossi: "Mia cara Lorena, a nome della città, a nome di tutti noi ti chiedo perdono. Non siamo stati capaci di interpretare il tuo disagio, di raccogliere il tuo appello, il grido d'aiuto e di dolore che da te giungeva"."Da domani - ha aggiunto Di Martino - nel rispetto del tuo nome e della tua dignità chiamerò a raccolta le componenti attive e sane di questa città per avviare ogni iniziativa capace di dare risposte e soluzioni al disagio giovanile e ai bisogni di ragazzi come te". Il sindaco ha concluso com un "appello alle istituzioni" annunciando che chiederà al presidente della repubblica "di venire a Niscemi per avere il suo aiuto e il suo sostegno".

Schifani Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha espresso alla famiglia Cultraro "i sentimenti di sincera vicinanza e l’espressione del più profondo cordoglio a nome mio personale e dell’assemblea di Palazzo Madama. Ho appreso con profondo sgomento -si legge nel telegramma del presidente del Senato- la notizia della morte di Lorena, vittima di un insensato episodio di assurda brutalità. Rinnovo l’espressione della mia commossa partecipazione al vostro dolore. È stata stroncata - conclude il messaggio - la vita di una ragazza, poco più che bambina, la vita di una ragazza, poco più che bambina, colpita da una cieca violenza che le nostre coscienze faticano a concepire".

I legali dei tre ragazzi Gli avvocati dei tre minorenni accusati di avere ucciso Lorena "smentiscono ufficialmente", con una dichiarazione, che i loro assistiti, come riportato da indiscrezioni di stampa, "abbiamo chiesto al magistrato alla fine del

loro interrogatorio di potere tornare a casa visto che avevano confessato". Gli avvocati Francesco Spataro e Carmelo Ragusa affermano che "l’indiscrezione di stampa è priva di fondamento" e che a loro "non risulta assolutamente".

 

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