da Parigi
Le hostess della Air France hanno protestato, attraverso le loro rappresentanze sindacali, contro «il rischio che l'espulsione degli immigrati in situazione irregolare con i velivoli destinati al normale traffico passeggeri si traduca in un danno d'immagine per la società e in situazioni di pericolo per i passeggeri», come afferma una esponente della categoria. La polemica sulle espulsioni dei clandestini per via aerea è ripresa dopo le istruzioni date dal presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy al ministro dell'Identità nazionale e dell'Immigrazione, Brice Hortefeux. Sarkozy stabilisce che il numero delle persone in situazione irregolare, destinate a essere allontanate dalla Francia, aumenterà fortemente già da quest'anno e che ogni mezzo legale deve essere impiegato per raggiungere lo scopo.
Negli anni scorsi - quando Sarkozy era ministro dell'Interno - è aumentato il numero degli espulsi con normali voli civili. Si sono tuttavia verificate situazioni di tensione. I passeggeri di voli diretti verso la Nigeria o altri Paesi dell'Africa sub-sahariana si sono ribellati contro la presenza sullaereo di clandestini accompagnati da agenti della polizia o della gendarmeria che li accompagnavano nei luoghi d'origine. Talvolta sono volati insulti e persino cazzotti tra i passeggeri e le forze dell'ordine, con l'equipaggio dell'aereo che assisteva impotente alla rissa.
Adesso le hostess si ribellano nel nome dell'interesse dellAir France, che non deve - secondo loro - essere identificata sul mercato mondiale dei voli aerei come il «simbolo delle espulsioni degli immigrati». Sembra che il ministero dei Trasporti sia molto sensibile alla protesta delle hostess, che potrebbero persino organizzare uno sciopero. Di qui l'orientamento a studiare altre soluzioni, che non creino situazioni di tensione e d'imbarazzo. Nel 1986 l'allora ministro dell'Interno Charles Pasqua, che è stato una sorta di maestro per Sarkozy, decise di organizzare voli charter per il Mali e altri Paesi africani allo scopo di espellere gli immigrati clandestini.
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