No all’Area C: mille firme in un quarto d’ora

No all’Area C: mille firme in un quarto d’ora

La raccolta firme per il controreferendum su Ecotass? È già partita, con oltre 1000 firme raccolte in poco più di un’ora, da piazza San Carlo. Ieri pomeriggio è stato allestito il primo gazebo per la petizione contro Area C, che scatterà i 16 gennaio. A benedire l’iniziativa l’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa: «Abbiamo ascoltato gli umori della città che sono quelli di chi si aspettava un vento nuovo e invece qui, altro che nebbia, sta arrivando anche la grandine di tasse. Abbiamo già il governo tecnico, mancava anche il governo locale Pisapia». «Nei prossimi mesi saremo impegnati per raccogliere le 30mila firme entro maggio - ha annunciato il capogruppo in Comune del Pdl Carlo Masseroli durante la riunione del Coordinamento regionale del partito - perché quello alla mobilità è un diritto che va garantito. Ce la faremo sicuramente perché Pisapia non sta affatto realizzando ciò che la gente ha votato, perché i referendum di giugno, se letti bene, dicono cose ben diverse dalla sua Area C». Masseroli ha poi sottolineato come a Londra, citata spesso come esempio, la congestion charge si sia dimostrata fallimentare, avendo «ridotto il traffico solo del 5% e l’inquinamento del 2%». «Pisapia e rimasto l’unico talebano che vuole imporre il blocco - ha aggiunto il vicepresidente del consiglio comunale Riccardo De Corato - noi avevamo portato avanti una politica con la Regione e la Provincia e gli altri comuni, Pisapia invece si è impuntato. E nessun sindaco di centrosinistra lo segue, a partire da Fassino». «Anch’io contribuirò alla raccolta di firme per fermare questo inutile e scellerato provvedimento» annuncia l’ex sindaco Letizia Moratti.
«Un imbroglio» liquidano così la raccolta firme per la nuova consultazione, Edoardo Croci e Enrico Fedrighini, promotori del referendum ambientale che aveva incassato il 79,12% di sì dei 498.000 votanti. «Il regolamento comunale sulla partecipazione non consente oggi di riproporre il voto popolare su materie che sono già state oggetto di referendum» spiegano. Una mossa, quella del controreferendum che spiazza e sconcerta la maggioranza: «È giusto che l’opposizione lotti ma dovrebbe fare anche cose utili per i cittadini» per Carlo Monguzzi, presidente della commissione Mobilità. «Facciano tutti i referendum che vogliono, sono sempre benvenuti perché strumento di democrazia». «È sorprendente rilevare ogni volta che sull’altare della piccola macelleria della politica e delle posizioni di bandiera - commenta il consigliere di Sel Luca Gibillini - si sacrifica il diritto ad una città più vivibile per i cittadini milanesi. Area C, oltre ad essere stata richiesta a gran voce dal referendum popolare, è una misura necessaria e utile per rendere Milano migliore e...più a dimensione d’uomo».
Insieme ad «area C», il 16 gennaio scatterà la prima rete di monitoraggio del Black Carbon, ovvero la presenza di carbonio elementare nel particolato atmosferico. Si tratta di una nuova metodologia, testata scientificamente, per valutare l’esposizione della popolazione alle componenti più tossiche. La misurazione dei livelli di Pm10, Pm2.5 e Pm1 non è sufficiente per dare indicazioni adeguate e precise sull’inquinamento da traffico, e sul rischio sanitario a esso collegato.

Il Black Carbon, invece, costituisce un marcatore di «prossimità» innovativo, in grado di offrire un quadro più completo dell’entità dell’esposizione agli inquinanti. Sarà possibile, quindi, perfezionare e fornire un nuovo set di «indicatori di prossimità», complementari e non sostitutivi di quelli attuali legati al PM10.

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