No al convegno sulla famiglia «Ora sono pronto a querelare»

Evento verso il rinvio. Pisapia ha tacciato come omofobi i relatori E il presidente dei Giuristi per la vita pensa di citarlo per difendersi

No al convegno sulla famiglia «Ora sono pronto a querelare»

«Se essere omofobo significa considerare l'omosessualità un peccato, ritenere che il sesso debba essere aperto alla trasmissione della vita, credere nei precetti della Chiesa, allora mi autodenuncio: dichiaro pubblicamente e con orgoglio... di essere omofobo. Mandino nel mio studio gli agenti ad arrestarmi». Così parlava Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi della vita, in un'intervista al Giornale . E ancora la dichiarazione volutamente choc : «Se si usa solo il sentimento per definire il matrimonio, potremmo arrivare al paradosso di dire che è un'unione tra due uomini e tre donne, o al limite tra un uomo e un cane».

Ognuno può giudicare se nei paradossi portati all'estremo dall'avvocato Amato ci sia qualcosa che lo rende indegno di sedersi tra i relatori di un convegno ospitato nella sala Alessi di Palazzo Marino. Titolo: «La famiglia: fondamento della società». Sul palco erano previsti, oltre ad Amato e a Massimo Invernizzi, presidente di Alleanza cattolica, il primario di neurochirurgìa Massimo Gandolfini, vicepresidente di “Scienza e vita” e presidente dell'Associazione medici cattolici della Lombardia. Eppure, nonostante onorificenze e curriculum, Palazzo Marino conferma che sono ospiti sgraditi Amato e anche Gandolfini (quest'ultimo accusato di aver fornito statistiche su un maggior numero di suicidi delle persone omosessuali nei Paesi gay friendly ).

L'omofobo confesso Gianfranco Amato è deciso a passare al contrattacco. E dopo le dichiarazioni del sindaco Giuliano Pisapia che ha messo un altolà ai relatori, sta valutando di querelarlo per diffamazione. Dall'autodenuncia alla denuncia. Ci vuole un bel coraggio a querelare un avvocato penalista come Pisapia. Lui non si tira indietro: «Non sa quanti penalisti perdono cause in tribunale...». Il professor Gandolfini ha un tono allibito ma conciliante: «Resto pronto a partecipare come relatore, quando mi chiameranno». Marco Invernizzi, di Alleanza cattolica, chiamato a moderare il convegno: «Escludo che uno qualsiasi degli oratori esalti l'omofobìa. Ma loro accusano di omofobìa coloro che dicono che la famiglia è fondata su un uomo e una donna. Dov'è la libertà di espressione?».

Non solo carte bollate. Amato vuole unire le sigle che portano avanti la battaglia per la libertà di espressione di coloro che combattono l'ideologia gender , difendono la famiglia come unione tra un uomo e una donna, sono contrari all'adozione da parte di persone omosessuali. La manifestazione apartitica si svolgerà a settembre al Teatro Dal Verme.

Rimandato a settembre, e forse, il convegno a Palazzo Marino. Dopo lo stop and go tra il capo gabinetto del sindaco e il consiglio comunale, è stato Pisapia a chiedere una supervisione sulle persone. Così anche l'assessore Pierfrancesco Majorino, pur dichiarando la libertà del consiglio: «Non si può accettare la presenza di oratori omofobi o di un taglio omofobo del tutto... Giudicherò dai fatti: dal titolo e dagli oratori».

Una censura? Nicolò Mardegan, coordinatore Ncd, è convinto di sì: «Non sono accettabili posizioni da Cina comunista. E mi sembra che Pisapia faccia un po' il gioco di Ponzio Pilato».

Sabato 23 maggio, data del convegno cancellato, alle 18 è attesa una veglia all'Arco della Pace delle Sentinelle in piedi.

Commenti