Hanno sfilato contro la realizzazione del termovalorizzatore nel parco Sud. Quattro sindaci, ma anche politici e consiglieri regionali. Della Lega, del Pd, e pure del Pdl. Ettore Fusco, Massimo DAvolio, Rocco Pinto e Severino Preli, primi cittadini di Opera, Rozzano, Pieve Emanuele e Locate Triulzi, hanno manifestato «per la salvaguardia del Parco Agricolo Sud di Milano contro lipotesi avanzata dal Comune di costruire un inceneritore al confine tra Opera e Rozzano». I sindaci hanno marciato con la fascia tricolore fino allarea destinata al nuovo impianto, dove, nei pressi dellabbazia Mirasole, hanno piantumato un albero come simbolo dellambiente e della qualità della vita. «Non capiamo come mai abbiano fatto questa scelta lAmsa e A2a e non direttamente il Comune di Milano - ha detto Massimo DAvolio (Pd) che in veste di primo cittadino di Rozzano ha promosso liniziativa - mi sembra una decisione un po mascherata e ovviamente ci trova contrari, siamo in unarea protetta e credo che non ci sia nessuna possibilità di andare in questa direzione».
A sostegno dei sindaci, alla manifestazione ha preso parte anche Filippo Penati, ex presidente della Provincia e candidato un mese fa alla presidenza della Regione per il centrosinistra. «È inutile, oltre che sbagliata, la proposta del Comune di aggiungere, agli esistenti, un nuovo impianto» nellarea del Parco Sud, così come «è inutile raddoppiare quello di Trezzo dAdda». Per garantire lautosufficienza nella gestione del ciclo integrato di rifuti della provincia, «è indispensabile potenziare la termovalorizzazione» senza aumentare il numero di quelli già funzionanti, ha spiegato Penati, «sostituendo il piccolo impianto di Sesto con uno moderno che, oltre a produrre energia elettrica, recuperi il calore per il teleriscaldamento». E il nuovo sito, secondo lex presidente, sarebbe da localizzare in unarea da individuare nel Nord milanese, per il cui scopo, ha concluso Penati, «è già stata costituita una società mista tra la società dei cinque Comuni del Nord Milano che gestisce limpianto di Sesto e la Provincia». Lipotesi di Penati trova daccordo Davide Boni, assessore al Territorio dellultima giunta regionale, rieletto col Carroccio. «Potrebbe essere una strada - ha commentato Boni - lì siamo di fronte a unarea fortemente abitata, ma fortemente compromessa a livello urbanistico e ambientale». «Penati - ha aggiunto Boni - era presidente della Provincia», «si poteva cominciare prima, io non ci vedo niente di male. Se ci sono già opere in essere, non vedo perché farne di nuove». Ad appoggiare la protesta cerano anche il consigliere regionale del Pdl Alessandro Colucci, quello comunale del Pd Aldo Ugliano, il capogruppo provinciale Pd Matteo Mauri, e Massimo Gatti, della federazione della sinistra.
Il capogruppo milanese del Pdl Giulio Gallera attacca invece il Carroccio: «È unopera importante che porterà grandi benefici per la città, energia e calore a costi ridotti. Ci siamo sempre contraddistinti per il fare e non capisco latteggiamento della Lega. Smetta di fare il ruolo dellopposizione e si assuma le responsabilità di governo».
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